"Ehi, ma lo sapevate che ieri era la Giornata Mondiale del Libro (e del diritto d'autore)?". Rivolgo innocentemente questa domanda ai miei nipoti, omettendo quanto riportato tra parentesi perché forse un po' troppo complicato per loro. E la risposta è stata un altrettanto innocente "Ehhh", assieme a una smorfia che voleva quasi dire "ma zia cosa ci stai dicendo? Ancora con questi libri".
In effetti ... non hanno tutti i torti. Purtroppo mi sono resa conto che poco è stato l'interesse, dato il trambusto politico, rivolto non tanto a questa giornata, ma a cosa potrebbe voler dire. Dunque da brava zia, mi sono messa d'impegno e ho cominciato la spiegazione.
Tanto per cominciare, la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore si celebra ogni anno il 23 aprile perché proprio in questo giorno morirono Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso Inca de la Vega. Nonostante l'imprecisione di alcune date effettive, spiegare ai miei nipoti che la giornata del Libro cade in concomitanza di avvenimenti funebri non è stato bello e nemmeno facile!
La motivazione che sta alla base della scelta di fissare annualmente una giornata al libro, secondo Irina Bokova, direttrice generale dell’UNESCO, risiede nella possibilità di riflessione sui modi più idonei per diffondere la cultura scritta e permettere che tutte le persone – uomini, donne e bambini – vi abbiano libero accesso. Ho detto ai miei nipoti, ripetendo le parole della direttrice, che i libri sono nostri alleati nella diffusione dell’educazione, della scienza, della cultura e dell’informazione tout court.
Poi ho chiesto loro di andare a prendere una cartina geografia per andare a cercare la città di Bangkok (Thailandia). Ho detto loro che è proprio questa la Capitale Mondiale del Libro 2013 in riconoscimento del programma promosso per diffondere la lettura tra i giovani e negli ambienti meno fortunati della popolazione tutta.
"Ma zia ... vuole dire che si legge solo a Bangkok oggi?". "Beh, non proprio..." rispondo io a loro.
Ho lasciato perdere la spiegazione ... ma non mi sono arresa. Sono andata al computer e ho cercato l'immagine che vedete qui sotto chiedendo loro cosa poteva significare:
Le risposte sono state sorprendenti: "Grazie ai libri è più in alto ... riesce a vedere oltre il muro".
Poi l'attenzione è stata rivolta all'elefantino ... e a quel punto sono sorte una serie di domande ontologiche sull'esistenza o meno di un tale tipo di elefante!
Fantastico.
Fonti
Unesco
Blog.Graphe
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