venerdì 19 aprile 2013

Un incipit suggerito ... ovvero come riscoprire un autore! Castelli di Rabbia di Baricco

Come incipit di questa settimana, vorrei proporre una parte dell'inizio del libro Castelli di rabbia di Alessandro Baricco.

Ammetto subito di non averlo letto. Ho apprezzato Oceano Mare, City e Seta, ma dopo un certo periodo Baricco non mi ha attirato più così tanto! Perché, dunque, questa scelta? Semplice, una mia amica adora questo libro e mi ha suggerito, oltre che l'incipit, anche alcune citazioni interessanti. Magari la prossima volta mi farà anche una breve recensione ;)

– Allora, non c'è nessuno qui?... BRATH!... Ma che canchero, sono diventati tutti sordi quaggiù... BRATH!
– Non strillare, ti fa male strillare, Arold.
– Dove diavolo ti eri cacciato... è un'ora che sto qui a...
– Il tuo calesse è a pezzi, Arold, non dovresti andare in giro così...
– Lascia perdere il calesse e prendi 'sta roba piuttosto...
– Cos'è?
– Non lo so cos'è, Brath... che ne so io... è un pacco per la signora Rail...
– Per la signora Rail?
– È arrivato ieri sera... Ha l'aria di venire da lontano...

Leggendo con attenzione queste poche righe non posso non affermare la grande capacità narrativa di Baricco. Sa iniziare la sua opera e per di più instilla una punta di curiosità che nella lettura è proprio il motivo dell'andare avanti. Gli accaniti lettori sanno benissimo cosa c'è dietro il "venire da lontano". 

- Un pacco per la signora Rail... 
- Senti, vuoi prendertelo, Brath? Devo tornare a Quinnipak entro mezzogiorno... 
- Okay, Arold. 
- Per la signora Rail, mi raccomando... 
- Per la signora Rail. 
- Va be'... non fare fesserie, Brath... e fatti vedere ogni tanto in città, finirai di marcire a stare sempre quaggiù... - Hai un calesse che fa schifo, Arold... y? ! 
- Ci vediamo, oka ... Su, bello, via... Ci vediamo, Brath 
- Non ci andrei tanto veloce su quel calesse, EHI, AROLD, NON CI ANDREI... Non dovrebbe andarci tanto veloce su quel calesse. Fa schifo. Un calesse che fa schifo... 
- Signor Brath... - 
... capace che si sfascia solo a guardarlo... 
- Signor Brath, l'ho trovata... ho trovato la corda..

Il pacco rimane un attimo in sospeso e la narrazione dialogica procede focalizzando l'attenzione su Brath. 
- Bravo Pit... mettila lì, mettila nel carro... 
- ... era in mezzo al grano, non si vedeva... 
- Va bene, Pit, ma adesso vieni qui... posala quella corda e vieni qui, ragazzo... ho bisogno che torni su alla casa, subito, hai capito?... 
Tieni, prendi questo pacco. 
Corri a cercare Magg e daglielo. 
Senti... 
Dille che è un pacco per la signora Rail, okay? Le dici: è un pacco per la signora Rail, è arrivato ieri sera e ha l'aria di venire da lontano. 
Hai capito bene? - Sì. 
- É un pacco per la signora Rail... 
-. . è arrivato ieri sera e... e viene da... 
- . e ha l'aria di venire da lontano, così devi dire... 
- ... da lontano, okay. 
- Va bene, corri... e ripetilo mentre corri, così non te lo dimentichi... forza, vai ragazzo... 
- Sì, signore... 
- Ripetilo a voce alta, è un sistema che funziona. 
- Sì, signore... É un pacco per la signora Rail, è arrivato ieri sera e... è arrivato ieri sera e ha l'aria... 
- CORRERE, PIT, HO DETTO CORRERE! - ... di venire da lontano, è un pacco per la signora Rail, è arrivato ieri e ha l'aria... di venire da lontano... è un pacco per... la signora Rail... per la signora Rail, è arrivato ieri sera... e ha l'aria di... ha l'aria di venire da lon... lontano... è un pacco.... è un pacco per la signora....... è arrivato da lontano, no, ieri è arrivato....... è arrivato..... ieri...... 

Notate la velocità della lettura. Non solo questa è facilitata dalla presenza del dialogo, ma anche dalla ripetitività delle battute che a livello superficiale (ripetizione degli stessi segni linguistici) svolgono poi una funzione sociale e relazionale molto importante: pragmaticamente, servono a memorizzare.

- Ehi, Pit, ti ha morso il demonio, per caso? Dove scappi? - Ciao, Angy... è arrivato ieri... cerco Magg, l'hai vista? - É giù nelle cucine. 
- Grazie, Angy... è un pacco per la signora Rail... è arrivato ieri... e ha l'aria... ha l'aria di venire da lontano..... . da lontano... . lontano... è un pacco..... 
Buongiorno, signor Harp!... per la signora Rail... è arrivato ieri... e ha... è arrivato ieri e ha.... .. è un pacco, è un pacco per la. signora... signora Rail... e ha l'aria di venire... 
Magg! - Piccolo, che succede? - Magg, Magg, Magg... 
- Cos'hai in mano, Pit? - É un pacco... è un pacco per la signora Rail... 
- Fammi vedere... 
- Aspetta, è un pacco per la signora Rail, è arrivato ieri e... 
- Allora, Pit... 
- ... è arrivato ieri e... 
- ... è arrivato ieri... 
- ... è arrivato ieri e ha l'aria lontana, ecco. 
- L'aria lontana? - Sì. 
- Fai vedere, Pit...l'aria lontana... è solo pieno di scritte, vedi?... e io credo di sapere da dove arriva... Guarda, Stitt, è arrivato un pacco per la signora Rail... 
- Un pacco? Fa' sentire, è pesante? 
- Ha l'aria lontana. 
- Sta' buono, Pit... è leggero... leggero... cosa dici, Stitt, non ha tutta l'aria di essere un regalo?... 
- E chi lo sa, magari è del denaro... o magari è uno scherzo... 

La parola è volatile, mentre le cose scritte rimangono ... mai così vero come in questo caso! 
Dal dire "viene da lontano" a "l'aria lontana" c'è una differenza semantica non indifferente che solo chi si è fermato alla superficie non riesce a cogliere. 

Vorrei, infine, farvi notare la grande capacità narrativa di Baricco (che io stessa rivaluto in questo momento). In una paginetta circa è riuscito a suscitare una certa curiosità nel pacco, a farci memorizzare certe battute e, infine, a farci ridere alla battuta "aria lontana". 

Mica male, ne?

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