giovedì 24 gennaio 2013

Facile amare chi è uguale, difficile è con chi è diverso?

Avrei voluto continuare il discorso iniziato la scorsa settimana a proposito della facoltà emulativa o meglio dell'imitazione intellettuale e creativa del "piccolo lettore" (Io leggo, tu leggi e ... loro leggono), ma proprio questo week end sono venuti a trovarmi i miei nipoti e, tra un gioco e l'altro, facendo loro rovistare un po' nella mia libreria, ho dato loro un libro. 

Si tratta del famosissimo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda. 

Dal punto di vista formale è un ottimo libro:
  • sottile;
  • presenta alcune figure che riescono a creare quei momenti di pausa e di svago dalla lettura, ma nello stesso tempo quei momenti di conferma che quanto si sta leggendo e immaginando, ha una certa forma;
  • carattere delle lettere abbastanza grande.
Anche dal punto di vista sostanziale è un ottimo libro, presentando:
  • una riflessione sull'ambiente (la gabbiana di nome Kengah che resta impigliata nella grossa macchia di petrolio, chiamata “la maledizione dei mari”. Riuscirà a ripulirsi, ma precipita su uno dei balconi di Amburgo)
  • l'amore e il sacrificio genitoriale (la gabbiana depone un uovo e lo lascia in custodia a un gatto, nero con una piccola macchia bianca sulla gola, facendogli promettere di non mangiare l'uovo, di averne cura e di insegnargli a volare);
  • la fratellanza e l'affidabilità sugli amici (Zorba, il gatto nero, non sa bene come comportarsi con l'uovo, che presenta una macchia nera, e pertanto chiede aiuto ai suoi amici gatti, in particolare a Diderot che, naturalmente, possiede un'enciclopedia);
  • la solidarietà che va oltre le differenze di razza e di genere (Zorba, gatto, comunque decide di prendersi cura di Fortunata, gabbianella);
  • l'affezione che si prova verso chi si prende cura di noi (Fortunata vuole bene a Zorba, al di là del fatto che sia gatto o meno ... lui si prende cura di lei e pertanto, per lei, Zorba è sua mamma);
  • il concetto di andare oltre le derisioni che nascono dalla differenza di genere (Zorba è sempre un po' deriso per il fatto di essere chiamato "mamma" da Fortunata); 
  • la consapevolezza di quello che veramente si è (Fortunata, nonostante poi apprenda di non essere un gatto, continuerà a seguire i consigli di Zorba che, volendole bene, le indicherà la strada da seguire);
VOLA SOLO CHI OSA FARLO
  • i genitori non sono perfetti, anzi possono a volte non sapere come spiegare un qualcosa ai figli. Il loro compito, allora, sarà quello di trovare soluzioni alternative (Zorba si affiderà agli umani per insegnare a Fortuna a volare).
Io lo trovo molto bello. Ho promesso ai miei nipoti di far loro vedere il cartone, non appena finiscono il libro.


LUIS SEPULVEDA
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Salani Editore
2002
(11.00 euro, circa)

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