martedì 22 gennaio 2013

L'opera digitale nel cyberspazio (parte seconda)

Vorrei riprendere il discorso iniziato la scorsa settimana, partendo dall'ultimo elenco che ho presentato (L'opera digitale nel cyberspazio (parte prima)).

Ho letto in modo particolare alcuni documenti, di cui vi segnalo il link di riferimento. 

Diritto d'autore e DRM's: protezione dei contenuti digitali e data protection
Partirò con il primo testo (a cura di Shara Monteleone) e le osservazioni che mi sono segnata:
  1. il problema delle utilizzazioni illecite “le nuove tecnologie, infatti, oltre a consentire di effettuare facilmente copie del tutto identiche dell’originale, possono facilitare accessi o manipolazioni dei contenuti dell’opera contro la volontà del titolare” (p. 115). Questo grande problema inficia i diritti esclusivi del Diritto d’Autore (633/41) riassumibili in diritto di riproduzione, diritto di distribuzione, diritto di messa a disposizione del pubblico, tutela delle misure anti-accesso  eccezioni e limitazioni ai diritti d’autore;
  2. le debolezze delle tecnologie digitali (p. 115), ovvero fragilità, interoperabilità, incompatibilità, grande capacità di gestione, ma anche obsolescenza e la questione della conservazione a lungo termine del patrimonio digitale. Inoltre, l’autrice (p. 116) afferma “Allo stesso modo, la necessità di garantire la rintracciabilità dei contenuti digitali altrimenti ‘persi’ nel web e l’impiego di standard per l’identificazione degli oggetti digitali nel cyberspazio, dovrebbe avvenire nel rispetto di libertà e diritti fondamentali degli utenti, che non devono veder sacrificata la loro riservatezza, la libertà di comunicazione, la loro stessa libertà di scelta culturale”. 
Date queste premesse, di cui l'unico punto poco condivisibile è il fatto di pensare alle opere digitali come "opere perse nel web", riporto quanto l'autrice intende per opere digitali (pp. 117 - 119):
  • opere immateriali tali per cui queste diventano globali e la loro diffusione va al di là dei confini geografici e delle caratteristiche fisiche conosciute;
  • opere creative e originali e, pertanto, tutelate secondo la normativa del diritto d’autore;
  • opere facili da riprodurre, da trasmettere e da manipolare;
  • opere di diverso formato (immagine, testo, ecc.), comprimibili e ipertestuali.
Dal momento che per opera dell’ingegno si intende quell’opera che per orientamento dominante il frutto dell’attività intellettuale umana, che si estrinsechi in un contenuto informativo/didattico o artistico, come bisogna intendere il concetto di opera, di autore e di fruitoreSi parla, infatti, di opera multimediale, di autori che spesso sono una pluralità di soggetti e di fruitori che interagiscono con l’opera e con l’autore. 

Chi crea un’opera multimediale, in un certo senso crea anche una serie di rapporti e interrelazioni. Anche queste sono attività creative. 

Normativa di riferimento
  • i due Trattati WIPO del 1996 sulla protezione degli artisti interpreti ed esecutori, delle opere artistiche e letterarie che l’Europa, sebbene li abbia sottoscritti, non vi ha ancora aderito (gli USA si con il Digital Millennium Copyright Act);
  • la direttiva 2001/29/CE che disciplina il diritto d’autore (misure di protezione e relative sanzioni) nell’ottica di un mercato unico e concorrenziale;
  • la direttiva 2004/48/CE;
  • la legge 248/2000 (contrasto alla pirateria);
  • D.lgs. 68/2003, revisione della legge 63/1941;
  • Legge 128/2004;
  • Legger 43/2005;
  • D.lgs. 140/2006;
  • Legge 633/1941 (quella fondamentale).
… da tutto questo impianto normativo, nasce il digital copyright da intendersi come quel mezzo attraverso il quale “si consente l’accesso o la copia di un’opera o limitare atti di fruizione su opere protette, in quanto atti vietati dalle esclusive riconosciute dalla legge al titolare di diritto d’autore o del diritto connesso” (p. 124).

(p. 125)


(p. 126)



Questo mezzo non solo deve essere efficace, ma anche tutelare il diritto alla privacy e alla tutela dei dati personali (p. 131).


(p. 132)


(http://www.rinascimento-digitale.it/documenti/drms/Rapporto-Protezione-Contenuti-Digitali-Monteleone-2008.pdf)

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