Il titolo suggerisce una lieve
nota ironica. Come in tutti gli spazi, dalla mia borsa al web, è naturale che
qualcosa possa andare perduto. Ma, al di là dei miei spazi disordinati, vorrei
proporre alcune riflessioni che ho colto a proposito dei Digital Rights
Management ovvero delle tecniche dei diritti nei contenuti digitali.
Ho cercato prima di tutto di
informarmi e sono giunta alla conclusione che i DGR sono tecniche di
tutele del diritto d’autore per la creazione di un certo contenuto digitale. Dovrebbe
essere diritto, pertanto, dell’autore la possibilità di riprodurlo,
distribuirlo e modificarlo.
Il grande problema sorge quando,
dopo aver creato tale contenuto e averlo "gettato" nel cyberspazio, questo potrebbe essere duplicato e commercializzato senza controllo e consenso di chi detiene i diritti.
Che cosa sono i DRM, in Italia
Riporto quanto scritto dal sito www.bookrepublic.it:
I DRM sono dei sistemi pensati
per proteggere il contenuto dei file dalla diffusione illegale. Per fare questo
limitano con diversi metodi le possibilità di utilizzo del file a cui vengono
applicati. DRM diversi sono supportati in forma diversa dai vari device in
commercio
Inoltre si parla anche di SocialDRM:
Il Social DRM o Watermarking è
un metodo per la protezione dei contenuti che non limita in alcun modo
l’utilizzo del file a cui viene applicato, ma agisce inserendo al suo interno
delle informazioni sul proprietario difficili da rimuovere. Queste informazioni
sono tracciate attraverso una sorta di filigrana nell’ebook e sono visibili
nell’exlibris. Quest’ultimo personalizza e rende unico l’eBook scaricato con il
nome e il cognome di chi l’ha acquistato e con alcune informazioni
sull'acquisto (data e numero della transazione, per esempio)
Riporto, inoltre, altre informazioni dal sito antrodelnerd.blogspot.it:
Un esempio concreto è quello
degli e-books. Un e-book a cui sono stati applicati i DRM non potrà essere
aperto e visualizzato su più computer, o su più lettori; in certi casi, poi, non
sarà possibile copiarlo, oppure stamparlo. Se compriamo un e-book che ha un
limite di 5 visualizzazioni, per esempio, significa che lo potremo aprire su un
massimo di 5 computer diversi, oppure su 4 computer e un tablet, o altre
combinazioni analoghe: in ogni caso, l’e-book potrà essere utilizzato solo su
un massimo di 5 supporti diversi. Se vogliamo aprirlo su un sesto computer, dovremo
comprare di nuovo l’e-book. Beninteso, possiamo aprirlo tutte le volte che
vogliamo sullo stesso computer: la limitazione è relativa solo al numero di
computer diversi su cui quell’e-book può essere letto (quasi sempre, ma ci sono
eccezioni).
Uno dei sistemi più noti è il DRM
Adobe che consente di associare il libro al dispositivo sul quale viene letto
attraverso una procedure di registrazione (Adobe ID, ovvero mail e password).
Ogni qual volta che si acquista
un libro protetto da questo tipo di tecnica bisogna mostrare le proprie
Adobe_credenziali: se usualmente si leggono gli ebook sul proprio laptop e
anche sull’e-reader, è necessario registrare entrambe i dispositivi.
Tre, dal mio punto di vista, sono le questioni aperte:
- la paura della perdita e contemporaneamente della perdita;
- la questione della tracciabilità e della riservatezza dei propri dati;
- quale è lo statuto, non solo giuridico, ma anche estetico, degli oggetti e delle persone interessate, ovvero Autore, Lettore e Testo.
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