Ho un bel ricordo di questo libro. Assieme a i Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese e Il nome della rosa di Umberto Eco, Mistero Buffo di Dario Fo è stato un prezioso pensiero che un signore mi fece come premio per la laurea specialistica. Tutti e tre molto apprezzati.
Penso che sia un capolavoro...in tutti i sensi. Ricordo che la prima volta che venni a conoscenza di Mistero Buffo fu al Liceo, in classe quinta, quando la mia professoressa di Italiano e di Latino ci propose la visione di un pezzo della versione video di Dario Fo.
Ve li propongo qui di seguito:
Video numero 1 => La resurrezione di Lazzaro (da 9:00)
Fo in letteratura è un caso particolare, non solo perché in Letteratura Italiana solitamente il teatro e la poesia comica vengono studiate e approfondite in modo liminare, ma soprattutto perché il lavoro artistico e culturale di ripresa del passato e di ricerca linguistica è assolutamente di elevata originalità.
Mistero Buffo è un montaggio di pezzi in gran parte legati a temi religiosi (mistero significa rappresentazione sacra), ma ripresi da fonti non ufficiali (testi popolari o vangeli apocrifi).
Se si prende in considerazione, ad esempio, La resurrezione di Lazzaro, si può notare come la prospettiva sia fortemente dissacrante e vitale puntando sulla visione dal basso del popolo. Questa particolare tecnica narrativa e teatrale crea una rappresentazione fortemente innovativa: un unico attore ha il compito di dare voce alla folla di personaggi coinvolti nell'azione, ricorrendo alla ricca tradizione dei comici dell'arte, alla riscoperta delle maschere, fino a riprendere gli atteggiamenti dei giullari medievali.
Nella folla fanno parte anche gli oppressi, spesso liminare nelle memorie della storia e della letteratura in generale. Questo non significa che non si sia mai scritto o parlato degli oppressi, anzi espressioni di questo tipo sono assai presenti. Tuttavia, spesso si dimentica che è anche importante la forma di espressione non istituzionale: se, ad esempio, Verga ha trovato una sua forma nei Malavoglia, Fo, invece, la inquadra nella figura del buffo. Il buffo è colui che, seppur costretto a subire la ferocia e lo sfruttamento dei potenti, è capace di liberarsene simbolicamente per mezzo della forza dissacrante della risata.
Video numero 2 => Maria alla Croce interpretata da Franca Rame
Se nella prima parte del testo prevalgono la satira e la deformazione grottesca, nella seconda si impone un registro più intimo e raccolto, capace di revocare i lati umani e materiali della Passione di Cisto con una commozione non frequente neppure in altri ufficiali testi religiosi.
Prendete in considerazione il punto di vista della Madonna, identificato nella umana sofferenza di una umile donna del popolo, come una madre. Il pezzo che qui sotto vi propongo non fa parte di Maria alla Croce, bensì di La Madonna incontra le Marie:
Prendete in considerazione il punto di vista della Madonna, identificato nella umana sofferenza di una umile donna del popolo, come una madre. Il pezzo che qui sotto vi propongo non fa parte di Maria alla Croce, bensì di La Madonna incontra le Marie:
Non è forse un uomo mio figlio, oltre che Dio? Da uomo ha gli occhi, le mani, i piedi ... tutto da uomo ... finanche i dolori e l'allegrezza! Dunque toccherà a lui, a mio figlio, decidere ... che saprà bene lui cosa fare quando verrà il suo momento, se vorrà prendersi una sposa. Per me, a quella che lui sceglierà, vorrò bene come fosse una mia figliola ... E ci spero tanto che venga presto quel giorno ... che ormai ha compiuto trentatre anni... ed è ora che metta su famiglia [...] Tanto mi piacerebbe avere per casa dei bambini suoi ... da far giocare ... cullarli ... che io ne conosco tante canzoni da culla ... e dargli vizi ... e raccontargli favole ... di quelle belle favole che finiscono sempre bene ... e in giocondità!
(p. 186 - versione tradotta)
Video numero 3 => Bonifacio VIII
Ultima osservazione interessa il linguaggio.
L'operazione concepita da Fo è anche linguistica: recupera un dialetto lombardo popolare e vi inserisce anche degli elementi del grammelot (una lingua inesistente che imita l'effetto di questa o di quella lingua reale, utilizzandone alcuni termini.chiave). Questo linguaggio consente all'artista di potersi esprimere con una vasta gamma di sfumature espressive, sia calandosi in una carnalità prorompente, sia simulando parodie assieme esprimendo passionalità, ribellione e lamento.
DARIO FO
Mistero Buffo
Einaudi
2005
(euro 12.50)
L'operazione concepita da Fo è anche linguistica: recupera un dialetto lombardo popolare e vi inserisce anche degli elementi del grammelot (una lingua inesistente che imita l'effetto di questa o di quella lingua reale, utilizzandone alcuni termini.chiave). Questo linguaggio consente all'artista di potersi esprimere con una vasta gamma di sfumature espressive, sia calandosi in una carnalità prorompente, sia simulando parodie assieme esprimendo passionalità, ribellione e lamento.
DARIO FO
Mistero Buffo
Einaudi
2005
(euro 12.50)
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