Grazie al blog (Booksblog), vengo a sapere di un libro che mi incuriosisce molto. E naturalmente il pensiero è stato rivolto ai miei nipoti.
Si tratta di Gabriele che non vola scritto da Sebastiano Ruiz Mignone e illustrato da Cristiana Cerretti (qui il post di Booksblog e qui la pagina Facebook dell'illustratrice), collana dello Specchio Magico (casa editrice Città Aperta).
In un piuttosto vicino futuro, 2036, sappiamo volare. Lo sappiamo fare non tanto perché abbiamo le ali, bensì perché lo facciamo ... voliamo. C'è solo un bambino, Gabriele, che non riesce a volare e il dottore gli somministra una ricetta miracolosa. Però Gabriele continua a vedere i suoi amici volare dalla finestra e li saluta con la mano. Al suo saluto, alcune bambine gli rispondono: Gabriele sale sulla finestra, chiude gli occhi e si getta nel vuoto. Cosa accadrà?
Mi piace l'idea con la quale la disabilità è stata affrontata. Come dice Cristina Cerretti.
Esclusa qualsiasi forma di commiserazione, l'handicap è qui visto semplicemente come l'incapacità di volare di un bambino, Gabriele, in un mondo in cui tutti volano senza sapere nemmeno perché [...] La storia, nella sua semplicità, denuncia ironicamente gli atteggiamenti di certi medici attenti più alla cura della propria immagine di grandi luminari che alla salute delle persone che hanno davanti.
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