mercoledì 6 marzo 2013

Voi fareste leggere Harry Potter ai vostri nipoti?

Me lo sono chiesta spesso: compro o non compro tutti i libri di Harry Potter ai miei nipoti?

La questione è interessante vorrei provare a trovare una risposta!

Dal mio punto di vista, come lettrice, mi piace molto avere sullo scaffale la serie ordinata di libri collegati tra loro per argomento. Per esempio, ho le tre cantiche della Divina Commedia, i cinque volumi di Excalibur e sto per completare la serie di Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Questo vale per me, non so se possa valere per altri: so che i miei nipoti sfruttano molto spesso il prestito bibliotecario e, pertanto, potrebbe non valere la questione del piacere del possedere la serialità.

Sicuramente, potrebbe piacere, invece, la serialità. Le avventure seriali sono molto interessanti e affascinanti, una volta iniziate. La trama di Harry Potter è molto avvincente e si sviluppa nel corso dei volumi editi. 

Inoltre, il mondo immaginario creato è estremamente affascinante per un bambino (e non solo). Il contesto della magia e, assieme a questo, l'ambientazione a volte fantastica (il castello di Hogwarts) e a volte verosimilmente londinese. Non si dimentichino poi i temi dell'amore genitoriale, l'amicizia e anche i primi sentimenti d'affetto ... tutto questo creano un bel mix. Insomma, è avventuroso senza però essere troppo fantascientifico o violento. Per certi versi, Harry Potter mi sembra un Oliver Twist per la sua situazione iniziale. 

Inoltre anche il bambino possiede una sua chiave interpretativa. Può fermarsi a livello superficiale, ovvero a livello di intrattenimento, oppure calare verso quello più profondo e valutare questioni legate all'identità, alla socializzazione e alla crescita. 

Infine, e qui sono ripetitiva, la possibilità di comprovare quanto letto con la visione dei film. Per me rimane un elemento decisamente a favore!

Dunque? Aspetti negativi? 
Forse uno. Secondo me, potrebbe andar bene per adolescenti. Non a bambini, soprattutto se questi devono approcciarsi agli ultimi libri (dal Prigioniero di Azkaban in poi) in cui le questioni diventano più complesse

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