martedì 28 maggio 2013

Quando i commenti sono cosa gradita e le correzioni cosa dovuta ... precisazioni sul self e sul self-publishing

ALCUNE PREMESSE
Punto primo. Ho iniziato  questo blog perché ammetto che non volevo solo più scrivere le mie opinioni sulla mia agenda personale. Avevo sperimentato con la mia tesi di dottorato la procedura della sua stesura tramite il mio blog precedente (qui) e mi era sembrata una soluzione non malvagia. Il blog che ho aperto, invece, a fine ottobre 2012 è stato mosso, oltre che dalla già detta questione spaziale del “dove scrivere”, anche da una questione temporale: il tempo della lettura, a causa del mio licenziamento, era aumentato e, dunque, questo mi permetteva di leggere di più e di scrivere di più.

Punto secondo. Pensavo che questo blog fosse letto dalle seguenti persone: mia madre, mio padre, mia zia, mia cugina (ogni tanto) e la mia amica Cinzia. Magari qualche volta si può aggiungere qualche studente che cerca il riferimento a Manzoni, a Foscolo oppure a Cicerone, a Catullo. Mai avrei pensato, lo ammetto, di ricevere commenti estranei … che in tutti i casi ringrazio per l’interessamento. Sembrerà strana questa mia precisazione, ma mi fa piacere che allora questo mio blog sia effettivamente letto. Letto e commentato.

Punto terzo. Solitamente mi trovo io dall'altra parte. Penso di aver scritto talmente tante lettere di protesta o commenti che alcune volte penso che il mio pseudonimo sia “Spam”. L’ultima inviata è direttamente al mio ex-datore di lavoro per ricordargli la sua mancanza di etica lavorativa. Tremenda, ma ci voleva … e, anche se in un secondo momento il senso liberatorio scompare, andava fatto … perché se qualcosa disturba o se è lontana dalla realtà è corretto sottolinearlo e avere un rapporto dialettico sui pensieri e sulle azioni (ahimè, dato che ne ho scritto, nel mio particolare caso non voglio alcun rapporto dialettico con il mio ex-datore di lavoro).

HOMELESS BOOK
Ribaltiamo ora la situazione, ovvero quando i commenti vengono fatti su qualcosa che si ha personalmente fatto o, come in questo caso, scritto.

In data 22 maggio 2013 ho pubblicato questo post (Opinioni ed esempi di self-publishing) e ho ricevuto un commento di precisazione in merito alla seguente iniziativa editoriale Homeless Book (www.homelessbook.it). 

Ho utilizzato inappropriatamente un aggettivo e l’ho inserita erroneamente nell'elenco delle iniziative editoriali legate al self-publishing quando, come mi è stato indicato, non lo è primariamente.

Detto questo, le mie azioni sono due:
  • precisare alcune informazioni legate alla Homeless Book, di cui continuo ad apprezzare il nome;
  • eliminarlo dall'elenco (qui post dopo la correzione).

Le informazioni che vorrei riportare sono le seguenti.
La Homeless Book è una casa editrice indipendente legata al mondo della saggistica e della narrativa con un proprio catalogo (qui il link). La sua distribuzione è regionale solo per il cartaceo, mentre è mondiale per quella legata agli ebook (qui le info di contatto). In aggiunta, forniscono assistenza al self-publishing come attività secondaria.

Spero di aver rimediato al danno e, ringraziando il Sig.re Tommaso Maria per aver fatto cosa gradita con i suoi commenti, rinnovo l’invito a coloro che ogni tanto mi leggono di commentarmi, correggermi e consigliarmi nel modo più consono e appropriato. Io, almeno fino a quando non cambierà la mia condizione professionale, leggerò, continuerò a scrivere e a correggermi!

Beh, forse in merito al "leggere" ... lo farò al di là della mia condizione professionale!

lunedì 27 maggio 2013

26 maggio, classifica settimana 12 - 18 maggio: e Inferno sia, ma fino a un certo punto

Dan Brown spopola un poco ovunque, però sono interessanti alcune entrate, specialmente in ambito nazionale. Sottolineo, infatti, l'uscita del libro di Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco. Ottimo. 

IN ITALIA
Tutto Libri (a cura di Luciano Genta) - dati Nielsen BookScan - presentano la seguente graduatoria:
  1. Inferno, Brown, Mondadori;
  2. ZeroZeroZero, Saviano, Feltrinelli; 
  3. Il bambino segreto, Läckberg, Marsilio;
  4. L'ipotesi del male, Carrisi, Longanesi;
  5. I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia, Imposimato, Newton;
  6. Il complesso di Telemaco, Recalcati, Feltrinelli;
  7. Il mio diario, Violetta, Disney;
  8. Testa, cuore e gambe, Conte, Rizzoli; 
  9. Bianca come il latte, rossa come il sangue, D’Avenia, Mondadori;
  10. L’amore è un difetto meraviglioso, Simsion, Longanesi.
Anche questa settimana si presentano alcune novità. Si parte subito in prima posizione con il nuovo romanzo thriller di Dan Brown, Inferno. A tal proposito mi ricordo che un mio vecchio compagno del Liceo un giorno mi confessò di "aver letto un libro (Il Codice Da Vinci) dopo tanto tempo". Difatti, ripensandoci, mi viene in mente che all'uscita di tale libro si innescò una polemica tra chi legge Brown e chi non legge come tra chi lo apprezza e non lo apprezza. Mi permetto un'osservazione: leggere non fa male ... certo è che c'è leggere e leggere!

A seguire successiva novità è Il bambino segreto di Camilla Läckberg storia di Enrica che, attraverso il passato riscoperto dalle pagine di un diario, scopre un oscuro passato legato al nazismo e un bambino segreto. 

Si prosegue con Ferdinando ImposimatoI 55 giorni che hanno cambiato l’Italia, storia dell'Italia nel periodo di Aldo Moro, il testo di Antonio Conte - Testa, cuore e gambe - e quello di Graeme Simsion - L'amore è un difetto meraviglio - con il suo progetto "Moglie".

Ultime due osservazioni. 
In primo luogo: notate che Camilleri non è più presente in classifica.
In secondo luogo: consiglio nuovamente e vivamente il testo di Recalcati, Il complesso di Telemaco. E' un gioiellino. E' veramente ben fatto ed è molto esplicativo. L'ho letto dopo aver sentito la sua intervista rilasciata da Augias in Le storie (qui, il link alla puntata). Bellissimo. Veramente.

NEWS DAL MONDO
A livello americano (Publishersweekly), rimane solo la seconda posizione:
  1. Inferno di Dan Brown; 
  2. Happy, Happy, Happy: My Life and Legacy as the Duck Commander di Phil Robertson e Mark Schlabach;
  3. The Great Gatsby di F. Scott Fitzgerald (e vogliamo parlare del film?).
Anche per l'Inghilterra (Bookseller) da segnalare la presenza di Dan Brown:
  1. Inferno di Dan Brown; 
  2. The Life di Martina Cole (romanzo su una famiglia di gangster). 
  3. Bring Up the Bodies di Hilary Mantel, che considera la questione di Anna Bolena e di Enrico VIII.
In Francia, con Livreshbdo, rimangono Gilles Legardinier Arnaldur Indridason:
  1. Immortelle randonnée : Compostelle malgré moi di Jean-Christophe Rufin; 
  2. Demain, j'arrête! di Gilles Legardinier; 
  3. La muraille de lave di Arnaldur Indridason.

Irène Némirovsky e la società borghese, ovvero il rapporto con la madre

Anche quando si baciarono, lo intuì piuttosto che vedere il cedimento, quella specie di caduco di due visi l'uno contro l'altro; si torse con violenza le mani come una donna gelosa...
E in quel movimento, le sfuggì una busta che cadde a terra. Ebbe paura e la raccolse in fretta, ma nello stesso istante si vergognò di quel suo timore: perché? Sempre a tremare come una bambina? Non era degna di essere una donna. E quei due? Si baciavano ancora? Non avevano ancora straccato le labbra ... Una sorta di vertigine si impadronì di lei, un bisogno selvaggio di commetter una bravata, di compiere una cattiveria. Serrando i denti, prese tutte le buste, le accartocciò tra le mani, le strappò e le gettò tutte insieme nella Senna. Per un lungo momento, con il cuore in gola, le guardò fluttuare contro l'arcata del ponte. Finché il vento le trascinò nell'acqua. 
(p. 90)

Lo ammetto, l'ho scelto perché mi piaceva il colore della copertina, il nome dell'autrice e anche il titolo del libro ... per non parlare poi del prezzo, 0,99 euro. Si tratta di Il ballo di Irène Némirovsky. Bella scelta, non ottima, ma bella scelta. 

Prima di tutto vorrei sottolineare due elementi che ho trovato veramente convincenti. Il primo è legato alla grafica di impaginazione della copertina: scegliere per ciascun autore un determinato colore è molto apprezzabile. Il secondo all'ottima presentazione dell'autrice e del libro a cura Maria Nadotti. L'ho letta con estremo piacere ed è stata molto esaustiva in termini di informazioni e di riferimenti biografici legati alla poetica dell'autrice. 

Viene, infatti, presa in considerazione la sua vita personale e l'importanza delle figure parentali da un lato e del popolo ebraico dall'altro. 
Fondamentale è la figura della madre: rivale e nemica, ma nello stesso tempo anche stereotipo della "donna a tempo pieno" (madre, moglie, amante, mantenuta) cui la figlia si contrappone con rivalità e disamore. Il padre, invece, viene spietatamente tratteggiato dall'autrice come un uomo distante che, lavorando sodo, è riuscito a conquistarsi una certa posizione sociale grazie ai denari accumulati. Fa di tutto per essere accettato dalla nuova classe sociale e affinché la sua amata moglie, l'unica donna che veramente lo capisce, possa esserne felice. 

Il testo di Il ballo è godibile e leggibile in una serata. Si vive direttamente in prima persona la frustrazione della piccola, seppur quasi donna, Antoinette all'interno di una famiglia che lei non riconosce più. E' come se il cambiamento di "status sociale" abbia indotto automaticamente un cambiamento nel sistema di relazioni della famiglia per cui ora la priorità risiede nel frequentare le persone che contano. Ed ecco spiegato il motivo del ballo a cui, però, non parteciperà nessuno perché Antoinette, come per vendetta, getterà gli inviti nella Senna. Tutti gli inviti, tranne quello della sua maestra di piano, unica partecipante. 

Tremenda la conclusione in cui Antoinette si avvicina alla madre, triste per l'accaduto:

Era l'attimo, l'istante impercettibile in cui si incrociavano "sul cammino della vita": una stava per spiccare il volo, l'altra per sprofondare nell'ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: "Povera mamma ..."
(p. 124)

IL BALLO
Irène Némirovsky
Newton Compton Editori
2013
(0,99 euro)

venerdì 24 maggio 2013

Catullo ovvero la colta trasgressione poetica del sentire di un giovane romano

Per la scelta di questa settimana, mi è venuto in mente il primo carme di Catullo. Ve lo riporto:

Cui dono lepidum novum libellum 
arida modo pumice expolitum
Corneli, tibi: namque tu solebas 
meas esse aliquid putare nugas 
iam tum, cum ausus es unus Italorum 
omne aevum tribus explicare cartis 
doctis, Iuppiter, et laboriosis. 
Quare habe tibi quidquid hoc libelli 
qualecumque; quod, o patrona virgo, 
plus uno maneat perenne saeclo.


Prima di indicarvi la traduzione, vorrei proporre due o tre spunti di riflessione.

In primo luogo, il Liber di Catullo si apre con una dedica all'amico e conterraneo Cornelio Nepote, lo storico (Corneli, tibi). In modo singolare, Catullo invece di dichiarare l'argomento e la finalità della propria opera, sembra soffermarsi esclusivamente sull'aspetto esteriore: un libretto inteso come oggetto elegante, piacevole da guardare.  
E' un libretto novus, di ridotte dimensioni (libellum), grazioso e attraente (lepidus): la novità risiede nel fatto che è qualcosa di diverso in fatto di poetica e di ispirazione dal momento che quest'ultima non è solo più connessa al lepos ovvero alla grazia spiritosa, all'eleganza o alla brevitas della tradizione romana. Ecco, dunque, comprensibile il riferimento, fin troppo amichevole, rivolto a Cornelio Nepote attraverso tre caratteristiche: brevitas (tre soli libri per tutta la storia  d'ogni tempo, omne aevum tribus explicare cartis), la doctrina e il labor (doctis, Iuppiter, et laboriosis), ovvero i requisiti fondamentali della poesia neoretica

Ora questo non vuol dire che l'opera catulliana sia un qualcosa di leggero in termini stilistici: questa, infatti, si presenta come "levigata" e "lisciata" nella sua morfologia testuale (pumice expolitum). Contemporaneamente, però, questa fermezza si alterna a una certa giocosità spontanea, come, ad esempio, nel riferimento a Cornelio Nepote. 
Un ultimo importante esempio di alternanza tra serietà e giocosità è la seguente: Catullo prima chiama nugae (sciocchezze, scherzi poetici leggeri) i suoi componimenti, ma dopo il tono leggero e scherzoso scompare e augura perenne vita alla propria opera, sotto il tradizionale patrocinio della Musa (quod, o patrona virgo, plus uno maneat perenne saeclo).

Dal punto di vista stilistico, il metro utilizzato, endecasillabi faleci, è di ispirazione alessandrina (il poeta di riferimento è Callimaco). La figura retorica che primeggia su tutte è la metafora (v. 2): Catullo ha levigato la sua produzione poetica con l'accurata scelta linguistica e con il riferimento alla tradizione alessandrina. Inoltre, si sottolinea un'allitterazione (v. 1 e 2) con lepidum, libellum, expolitum.
Qui di seguito la mia traduzione. 

A chi dedico questo nuovo libretto amabile
lisciato con lastra di pomice?
A te, oh Cornelio: infatti tu solevi 
ritenere che questi miei scherzi fossero piccole cose,
già allora quando tu osasti, unico tra gli Italici,
scrivere la storia di ogni tempo in tre libri, ricchi di scienza, 
per Giove, di laboriosità e impegno.
Quindi accetta qualunque cosa del libretto
così come è; il quale, o Vergine Musa,
possa rimanere perenne per più di una generazione.

Mi permetto di aggiungere un'ultima osservazione che già si comincia a intravedere in questo carme, la logica della contraddizione in Catullo. Nella sua particolare, giovane e trasgressiva dichiarazione di poetica, il poeta si accorge di non dover utilizzare lo scire razionale, bensì quello del sentire. Ora quando si dice "sentire" non è che direttamente il concetto deve portare alla sfera semantica del "sentimentalismo", bensì a quella del "conoscere attraversi i sensi". 
E' questa la strada intrapresa da Catullo, una strada completamente opposta alla logica razionale in cui, secondo il principio aristoteliano di non contraddizione, se qualcosa è A non può essere contemporaneamente non-A. Per Catullo, invece, è possibile. Ecco perché lui può amare e odiare contemporaneamente. 




giovedì 23 maggio 2013

Napolitano: leggere è un piacere e un vantaggio per le persone

In occasione della XXVIesima edizione del Salone del Libro di Torino, tenutasi lo scorso week end, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato il suo messaggio di augurio. 

Andando al di là della modalità in cui è Napolitano è stato rieletto, il messaggio mi è piaciuto e vorrei farlo ascoltare ai miei nipoti. 

Eccovi il video e a seguire alcuni punti salienti.


La lettura e la conversazione sulla lettura sono ottime occasioni di discussione sul pluralismo, ma ahimè in Italia si legge ancora troppo poco (qui il mio post sulla lettura e sui suoi dati statistici in Italia). E' preoccupante perché la lettura è una fonte di piacere e di sviluppo personale: è per questo motivo che il Presidente afferma, con viva e vibrante partecipazione, "non leggere è uno svantaggio oggetto nella vita individuale e collettiva anche a livello economico".

Legato al tema della lettura, si trova quello della creatività: questa, per non diventare approssimazione e infeconda improvvisazione, deve poter fondarsi su una base di conoscenze che, in parte, a loro volta si nutrono di lettura

Infine, affettuoso è la nota legata ai bambini. Infatti, è bene che si cominci ad avere confidenza con l'oggetto libro sin da piccoli ... anche in quell'età in cui i bambini non sanno ancora leggere. E' qui, però, che i genitori devono intervenire: il loro ruolo è essenziale nella stimolazione dell'interesse

In altre parole leggere è fondamentale, "read to a child today and spark a lifetime of ambition" ;)




mercoledì 22 maggio 2013

Opinioni ed esempi di self-publishing

Per continuare quanto detto in questo mio post Ebook ... da pubblicare!, vorrei riconsiderare le opinioni espresse in questo post di Il fatto quotidiano, Come pubblicarsi un libro senza farsi fregare di Enzo Di Frenna

Mi piace il contenuto del post perché non solo propone esempi di come sia difficile vivere di scrittura, ma come il web possa presentarsi come una risorsa appropriata in alcuni casi, inappropriata in altri. Proprio considerando quest'ultimo caso, dico subito che l'autore non parla molto bene del progetto del Gruppo l'Espresso, IlMioLibro. Questo fattore mi ha fortemente spinto a leggere e a interessarmi di questo post in virtù del fatto che spesso le opinioni che noi ci creiamo non considerano bene i reali elementi delle realtà e spesso necessitano di pareri discordanti tra loro per essere ben interpretati. 

Così l'autore afferma: "Chi si rivolge a me per pubblicare un libro, consiglio di sfruttare le potenzialità del web e fare tutto da soli. Vi sono numerosi siti di self publishing". Segue poi la seguente affermazione: "Scarto subito ilmiolibro.it (Gruppo L’Espresso) perché non fornisce in modo chiaro le modalità di pagamento. Perdete il vostro tempo se sperate di trovare la pagina in cui vi spiega quanto guadagnate e come sarete pagati". 

I siti di self publishing consigliati sono i seguenti:
  • youcanprint (http://www.youcanprint.it/). E' un servizio italiano che prevede diversi servizi (tra cui anche quello della stampa della propria tesi, la creazione dell'ebook, ma anche di servizi di grafica e di fotografica), ma all'autore viene pagato il 20% del prezzo del libro e la percentuale che trattiene è alta. Considerando però che gli editori classici danno all'autore un 7-8%, beh, la situazione cambia leggermente;
  • lulu (http://www.lulu.com/it). Con base in America, Lulu prevede la creazione di libri, ebook, calendari e album fotografici. L'iter da seguire è relativamente semplice e ben spiegato; interessante il fatto che c'è una calcolatrice (a fianco a sinistra) che cliccata ti permette di calcolare il costo della pubblicazione. Secondo Frenna, Lulu è un ottimo esempio: permette di guadagnare circa l'80%, il bonifico è mensile tramite Paypal! E sapete chi ha usufruito di questa piattaforma? La James di 50 sfumature di grigio!!! Esiste la versione italiana di questo sito, anche se i libri auto-pubblicati da questa piattaforma non arrivano nelle librerie italiane!
  • narcissus (http://narcissus.me/). Prima di tutto, visitate il sito. E' molto bello, la grafica è molto simpatica e semplice. Si tratta di una piattaforma italiana (ideata da Antonio Tombolini). Rispetto all'80% di Lulu, Narcissus prevede un pagamento tramite paypal del 60%. Di contro, però, Narcissus permette di distribuire la propria opera sia a livello nazionale che internazionale. Ho provato a sfogliare qualche pagina e ho trovato veramente interessante quella relativa al crowfounding per poter raccogliere un poco di fondi tramite la piattaforma produzioni dal basso.
Ve ne riporto altri ancora:
  • Pecorenerecords (www.pecorenerecords.com). Carino il sito, ma non sempre chiaro nelle specifiche di lungo periodo dei costi. Però, interessante!
  • Ultima Books (www.ultimabooks.it), legata a Simplicissimus Book Farm (di cui poi parlerò);
  • Phasar Book on Demand (www.phasar.net), interessante perché spiega bene come procedere, ma anche qui sui costi bisogna andare a "ravanare" un poco! Ti dicono che se hai speso 2 euro per pubblicarlo (difficile però spendere 2 euro ...) e lo vendi a 12, il guadagno è 10 (beh...problema delle elementari). Comunque, non è male. 

Infine, vi consiglio di dare una lettura a questo blog self publishin lab (http://www.selfpublishinglab.com/). Si tratta precisamente di "uno spazio ove incontrare altri che hanno già iniziato a pubblicare in questo modo e sono soddisfatti. Attraverso eventi, workshop, guide ad hoc e, sopratutto, la condivisione della propria esperienza con quella di altri diventa possibile affacciarsi a questo mondo che ha un unico obiettivo: mettere in comunicazione l’autore con i propri lettori". 

Infine, vi consiglio ancora questa lettura dal The GuardianTen ways self-publishing has changed the books world. Vi riassumo alcuni punti interessanti:
  1. forse oggi c'è maggior consapevolezza su cosa voglia dire "pubblicare" e queste nuove modalità di pubblicazione potrebbero far emergere interessanti diversità;
  2. se l'autore è immerso nell'ambiente del web e dei social media, "you can probably manage the marketing of your work". Quello che rimane difficile è ancora l'autopubblicazione, anche se ci sono già molti esperti free lance  Infine, il dato interessante è che a livello di domanda e offerta del lavoro, ci sono molti autori che stanno cercando free lance che li aiutino a pubblicare la propria opera e viceversa;
  3. il cambiamento di ruoli attribuiti all'oggetto libro, autore ed editore. Questo è assolutamente vero. Ma attenzione ai determinismi e agli eccessi!





martedì 21 maggio 2013

19 maggio, classifica settimana 5 - 11 maggio:

In Italia ci sono veramente diverse entrate nella top ten.

IN ITALIA
Tutto Libri (a cura di Luciano Genta) - dati Nielsen BookScan - presentano la seguente graduatoria:

  1. ZeroZeroZero, Saviano, Feltrinelli; 
  2. L'ipotesi del male, Carrisi, Longanesi;
  3. Non so niente di te, Mastrocola, Einaudi;
  4. Confessioni ultime, Corone, Chiarelettere;
  5. Fai bei sogni, Gramellini, Longanesi;   
  6. Io che amo solo te, Bianchini, Mondadori;
  7. Quattro etti d'amore, Gamberale, Mondadori;
  8. La rivoluzione della luna, Camilleri, Sellerio;   
  9. Ksenia. Le vendicatrici, Carlotto, Videtta, Einaudi;
  10. Non volare via, Rattaro, Garzanti. 
Vorrei prendere in considerazione con attenzione le nuove entrate in classifica. Prima di tutto il libro di Paola Mastrocola Non so niente di te, edito dall'Einaudi. E' un libro interessante, è un libro sulla crisi e per la crisi e, penso, un libro per genitori e figli. Ho trovato questa frase, che vi riporto qui sotto, molto interessante:

Forse è proprio questo, papà. Dovreste essere curiosi, voi genitori, molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla curiosità di vedere come diavolo andrà a finire. Invece siete sempre così scontenti, così incontentabili. Sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sorprendere. Peccato. Vi private di una grande felicità.

Successivamente, troviamo il testo di Mauro Corona, Confessioni ultime (con dvd) ... se avete mai sentito parlare l'autore potrete comprendere le tematiche e le riflessioni proposte. Vi riporto un video introduttivo, qui a fianco. 

A seguire di Bianchini Luca Io che amo solo te, storia di amori passati e futuri, tra figli, suoceri e matrimoni e di Chiara Gamberale Quattro etti d'amore. Un titolo ad effetto per un libro che dalla trama pare evidenziare come il supermercato possa diventare il posto di incontro tra reciproci sguardi, osservazioni e considerazioni che fanno proiettare le proprie mancanze e debolezze nelle persone che incontriamo, pensando che queste possano essere "mitiche". 

Infine, il primo romanzo del ciclo di Le Vendicatrici della Einaudi, Le Vendicatrici. Ksenia di Carlotto Massimo e Videtta Marco in cui si racconta la vendetta ordita da quattro donne verso gli uomini (perché: "Fare arrabbiare una donna è pericoloso. Farne arrabbiare quattro è da pazzi.") e Non volare via di Rattaro Sara, storia di nonni, genitori e figli e di come nel corso delle generazioni "la sensazione della mancanza" persista sempre. 

NEWS DAL MONDO
A livello americano (Publishersweekly), la classifica ripropone il testo di Patterson e Petro in terza posizione, mentre cambiano le prime due:
  1. Dead ever after: a Sookie stac di Harris Charlaine (testo noto a chi segue la serie televisiva di True Blood);
  2. Happy, Happy, Happy: My Life and Legacy as the Duck Commander di Phil Robertson e Mark Schlabach;
  3. 12th of NeverJames Patterson e Maxine Paetro
Per l'Inghilterra (Bookseller), rimane sempre il testo di Gillian Flynn:
  1. Bring Up the Bodies di Hilary Mantel, che considera la questione di Anna Bolena e di Enrico VIII; 
  2. Gone Girl di Gillian Flynn;
  3. The Life di Martina Cole (romanzo su una famiglia di gangster). 
In Francia, con Livreshbdo, rimane solo il testo di Gilles Legardinier:
  1. La muraille de lave di Arnaldur Indridason;
  2. Volte-face di Michael Connelly (che trovate in ebook anche qui - Mondadori);
  3. Demain, j'arrête! di Gilles Legardinier.

Infine, l'Internazionale propone:
  • Alice Albinia, Imperi dell’Indo;
  • Gaetaño Bolán, La macelleria degli amanti;
  • Jakuta Alikavazovic, La bionda e il bunker;
  • Junot Díaz, È così che la perdi;
  • Mo Yan, Le rane;
  • Moebius, Inside Moebius. 1 (fumetti);
  • Nadia Terranova, Christopher Corr, Le mille e una notte;
  • A cura di Thierry Vissol, Francesco Guy, Quo vadis Euro(pa)?.
Massimo punteggio al volume di Junot DíazÈ così che la perdi e qui trovate la recensione ... l'ottima recensione. Interessante, però, anche il volume curato da Thierry Vissol Francesco GuyQuo vadis Euro(pa)? Oggi molto attuale!