martedì 28 maggio 2013

Quando i commenti sono cosa gradita e le correzioni cosa dovuta ... precisazioni sul self e sul self-publishing

ALCUNE PREMESSE
Punto primo. Ho iniziato  questo blog perché ammetto che non volevo solo più scrivere le mie opinioni sulla mia agenda personale. Avevo sperimentato con la mia tesi di dottorato la procedura della sua stesura tramite il mio blog precedente (qui) e mi era sembrata una soluzione non malvagia. Il blog che ho aperto, invece, a fine ottobre 2012 è stato mosso, oltre che dalla già detta questione spaziale del “dove scrivere”, anche da una questione temporale: il tempo della lettura, a causa del mio licenziamento, era aumentato e, dunque, questo mi permetteva di leggere di più e di scrivere di più.

Punto secondo. Pensavo che questo blog fosse letto dalle seguenti persone: mia madre, mio padre, mia zia, mia cugina (ogni tanto) e la mia amica Cinzia. Magari qualche volta si può aggiungere qualche studente che cerca il riferimento a Manzoni, a Foscolo oppure a Cicerone, a Catullo. Mai avrei pensato, lo ammetto, di ricevere commenti estranei … che in tutti i casi ringrazio per l’interessamento. Sembrerà strana questa mia precisazione, ma mi fa piacere che allora questo mio blog sia effettivamente letto. Letto e commentato.

Punto terzo. Solitamente mi trovo io dall'altra parte. Penso di aver scritto talmente tante lettere di protesta o commenti che alcune volte penso che il mio pseudonimo sia “Spam”. L’ultima inviata è direttamente al mio ex-datore di lavoro per ricordargli la sua mancanza di etica lavorativa. Tremenda, ma ci voleva … e, anche se in un secondo momento il senso liberatorio scompare, andava fatto … perché se qualcosa disturba o se è lontana dalla realtà è corretto sottolinearlo e avere un rapporto dialettico sui pensieri e sulle azioni (ahimè, dato che ne ho scritto, nel mio particolare caso non voglio alcun rapporto dialettico con il mio ex-datore di lavoro).

HOMELESS BOOK
Ribaltiamo ora la situazione, ovvero quando i commenti vengono fatti su qualcosa che si ha personalmente fatto o, come in questo caso, scritto.

In data 22 maggio 2013 ho pubblicato questo post (Opinioni ed esempi di self-publishing) e ho ricevuto un commento di precisazione in merito alla seguente iniziativa editoriale Homeless Book (www.homelessbook.it). 

Ho utilizzato inappropriatamente un aggettivo e l’ho inserita erroneamente nell'elenco delle iniziative editoriali legate al self-publishing quando, come mi è stato indicato, non lo è primariamente.

Detto questo, le mie azioni sono due:
  • precisare alcune informazioni legate alla Homeless Book, di cui continuo ad apprezzare il nome;
  • eliminarlo dall'elenco (qui post dopo la correzione).

Le informazioni che vorrei riportare sono le seguenti.
La Homeless Book è una casa editrice indipendente legata al mondo della saggistica e della narrativa con un proprio catalogo (qui il link). La sua distribuzione è regionale solo per il cartaceo, mentre è mondiale per quella legata agli ebook (qui le info di contatto). In aggiunta, forniscono assistenza al self-publishing come attività secondaria.

Spero di aver rimediato al danno e, ringraziando il Sig.re Tommaso Maria per aver fatto cosa gradita con i suoi commenti, rinnovo l’invito a coloro che ogni tanto mi leggono di commentarmi, correggermi e consigliarmi nel modo più consono e appropriato. Io, almeno fino a quando non cambierà la mia condizione professionale, leggerò, continuerò a scrivere e a correggermi!

Beh, forse in merito al "leggere" ... lo farò al di là della mia condizione professionale!

2 commenti:

  1. Grazie per la sollecitudine! Ebbene no, se può farti piacere il tuo blog non è letto solo dai parenti ;-)

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