lunedì 20 maggio 2013

Mafalda forever! Chi è cattivo e chi è buono in questo mondo?

Dopo Mafalda forever!, vorrei riportarvi alcune osservazioni interessanti su questo personaggio e il suo autore.

UN AUTORE ALLA RICERCA DEI BUONI E DEI CATTIVI
Joaquìn Salvador Lavado Tejòn , detto Quino nacque da genitori andalusi in un periodo di vero trambusto. Era nato con l’idea che “tutti gli spagnoli erano buoni, come i suoi genitori”, poi a quattro anni scopre che esistono anche “spagnoli cattivi che uccidono spagnoli buoni”. Assieme a questi c’erano i tedeschi, gli italiani, i preti e le suore … siamo nel 1939 … anno terribile … anno in cui i cattivi hanno vinto.
Con la scuola, Quino impara a disegnare: parlando si rischia di dire cose sbagliate sul bene e sul male. E intanto la distinzione tra “buoni” e “cattivi” diventa sempre più difficile: gli argentini? Gli inglesi? E i giapponesi? E gli americani???

Nel 1945 Quino comincia a studiare disegno alla Scuola delle Belle Arti di Mendoza … ulteriori confusioni politiche. Nel 1960 sposa Alicia, di origine italiana: gli italiani saranno finalmente buoni?

A partire dal 1963 la sua carriera di disegnatore umoristico comincia ad affermarsi con Mundo Quino, il suo primo libro di vignette e, nel 1964 c’è l’invenzione di Mafalda. Mafalda è una bambina che cerca di sciogliere il dilemma di chi è buono e di chi è cattivo in questo mondo. Eterna preoccupazione di Quino, fin da bambino. 

UNA BAMBINA CONTESTATARIA e ARRABBIATA
Per descrivere Mafalda utilizzerò le parole di Umberto Eco.

E' un personaggio degli anni Settanta che non si uniforma né al conformismo, né all'anti-conformismo. Mafalda è veramente arrabbiata nei confronti dei contrasti sociali che ci sono in Sud America e soprattutto in Argentina. La rabbia non le rimane dentro, anzi la scarica in una continua dialettica con il mondo degli adulti che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori.
Politicamente ha le idee confuse: quasi sicuramente ha letto il Che, ma non capisce cosa stia succedendo in Vietnam, non sa perché esistano i poveri diffida dello Stato ed è preoccupata per la presenza dei cinesi.

Una cosa è sicura: Mafalda non è contenta. E, anche se molte vignette fanno ridere (soprattutto quelle che considerano la figura del padre), anche il lettore, forse, non riesce a essere contento: tende a riflettere sulla sua condizione e quella del suo paese in relazione alle battute di Mafalda. In questo modo, non risulta così lontana la somiglianza tra Argentina e Italia.

Tale riflessione vale anche per i propri coetanei o conoscenti: quanti Manolito conoscete? E Felipe? E Susanita? E chissà quante piccole eroine del nostro tempo esistono tra noi?

E voi come vi sentite? Vi sentite più vicini ai genitori di Mafalda? Oppure siete Mafalda stessa?




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