Dopo Mafalda forever!, vorrei riportarvi alcune osservazioni interessanti su questo personaggio e il suo autore.
UN AUTORE ALLA RICERCA DEI BUONI E DEI CATTIVI
Joaquìn Salvador Lavado Tejòn , detto Quino nacque da genitori andalusi in un periodo di vero trambusto. Era nato con l’idea che “tutti gli spagnoli erano buoni, come i suoi genitori”, poi a quattro anni scopre che esistono anche “spagnoli cattivi che uccidono spagnoli buoni”. Assieme a questi c’erano i tedeschi, gli italiani, i preti e le suore … siamo nel 1939 … anno terribile … anno in cui i cattivi hanno vinto.
Con la scuola, Quino impara a disegnare: parlando si rischia di dire cose
sbagliate sul bene e sul male. E intanto la distinzione tra “buoni” e “cattivi”
diventa sempre più difficile: gli argentini? Gli inglesi? E i giapponesi? E gli
americani???
Nel 1945 Quino comincia a studiare disegno alla Scuola delle Belle Arti
di Mendoza … ulteriori confusioni politiche. Nel 1960 sposa Alicia, di origine italiana: gli italiani saranno
finalmente buoni?
A partire dal 1963 la sua carriera di disegnatore
umoristico comincia ad affermarsi con Mundo
Quino, il suo primo libro di vignette e, nel 1964 c’è l’invenzione di Mafalda. Mafalda è una bambina che cerca di
sciogliere il dilemma di chi è buono e di chi è cattivo in questo mondo.
Eterna preoccupazione di Quino, fin da bambino.
UNA BAMBINA CONTESTATARIA e ARRABBIATA
Per descrivere Mafalda utilizzerò le parole di Umberto Eco.
E' un personaggio degli anni Settanta che non si uniforma né al conformismo, né all'anti-conformismo. Mafalda è veramente arrabbiata nei confronti dei contrasti sociali che ci sono in Sud America e soprattutto in Argentina. La rabbia non le rimane dentro, anzi la scarica in una continua dialettica con il mondo degli adulti che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori.
Politicamente ha le idee confuse: quasi sicuramente ha letto il Che, ma non capisce cosa stia succedendo in Vietnam, non sa perché esistano i poveri diffida dello Stato ed è preoccupata per la presenza dei cinesi.
Una cosa è sicura: Mafalda non è contenta. E, anche se molte vignette fanno ridere (soprattutto quelle che considerano la figura del padre), anche il lettore, forse, non riesce a essere contento: tende a riflettere sulla sua condizione e quella del suo paese in relazione alle battute di Mafalda. In questo modo, non risulta così lontana la somiglianza tra Argentina e Italia.
Tale riflessione vale anche per i propri coetanei o conoscenti: quanti Manolito conoscete? E Felipe? E Susanita? E chissà quante piccole eroine del nostro tempo esistono tra noi?
E voi come vi sentite? Vi sentite più vicini ai genitori di Mafalda? Oppure siete Mafalda stessa?
Per descrivere Mafalda utilizzerò le parole di Umberto Eco.
E' un personaggio degli anni Settanta che non si uniforma né al conformismo, né all'anti-conformismo. Mafalda è veramente arrabbiata nei confronti dei contrasti sociali che ci sono in Sud America e soprattutto in Argentina. La rabbia non le rimane dentro, anzi la scarica in una continua dialettica con il mondo degli adulti che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori.
Politicamente ha le idee confuse: quasi sicuramente ha letto il Che, ma non capisce cosa stia succedendo in Vietnam, non sa perché esistano i poveri diffida dello Stato ed è preoccupata per la presenza dei cinesi.
Una cosa è sicura: Mafalda non è contenta. E, anche se molte vignette fanno ridere (soprattutto quelle che considerano la figura del padre), anche il lettore, forse, non riesce a essere contento: tende a riflettere sulla sua condizione e quella del suo paese in relazione alle battute di Mafalda. In questo modo, non risulta così lontana la somiglianza tra Argentina e Italia.
Tale riflessione vale anche per i propri coetanei o conoscenti: quanti Manolito conoscete? E Felipe? E Susanita? E chissà quante piccole eroine del nostro tempo esistono tra noi?
E voi come vi sentite? Vi sentite più vicini ai genitori di Mafalda? Oppure siete Mafalda stessa?
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