martedì 28 maggio 2013

Quando i commenti sono cosa gradita e le correzioni cosa dovuta ... precisazioni sul self e sul self-publishing

ALCUNE PREMESSE
Punto primo. Ho iniziato  questo blog perché ammetto che non volevo solo più scrivere le mie opinioni sulla mia agenda personale. Avevo sperimentato con la mia tesi di dottorato la procedura della sua stesura tramite il mio blog precedente (qui) e mi era sembrata una soluzione non malvagia. Il blog che ho aperto, invece, a fine ottobre 2012 è stato mosso, oltre che dalla già detta questione spaziale del “dove scrivere”, anche da una questione temporale: il tempo della lettura, a causa del mio licenziamento, era aumentato e, dunque, questo mi permetteva di leggere di più e di scrivere di più.

Punto secondo. Pensavo che questo blog fosse letto dalle seguenti persone: mia madre, mio padre, mia zia, mia cugina (ogni tanto) e la mia amica Cinzia. Magari qualche volta si può aggiungere qualche studente che cerca il riferimento a Manzoni, a Foscolo oppure a Cicerone, a Catullo. Mai avrei pensato, lo ammetto, di ricevere commenti estranei … che in tutti i casi ringrazio per l’interessamento. Sembrerà strana questa mia precisazione, ma mi fa piacere che allora questo mio blog sia effettivamente letto. Letto e commentato.

Punto terzo. Solitamente mi trovo io dall'altra parte. Penso di aver scritto talmente tante lettere di protesta o commenti che alcune volte penso che il mio pseudonimo sia “Spam”. L’ultima inviata è direttamente al mio ex-datore di lavoro per ricordargli la sua mancanza di etica lavorativa. Tremenda, ma ci voleva … e, anche se in un secondo momento il senso liberatorio scompare, andava fatto … perché se qualcosa disturba o se è lontana dalla realtà è corretto sottolinearlo e avere un rapporto dialettico sui pensieri e sulle azioni (ahimè, dato che ne ho scritto, nel mio particolare caso non voglio alcun rapporto dialettico con il mio ex-datore di lavoro).

HOMELESS BOOK
Ribaltiamo ora la situazione, ovvero quando i commenti vengono fatti su qualcosa che si ha personalmente fatto o, come in questo caso, scritto.

In data 22 maggio 2013 ho pubblicato questo post (Opinioni ed esempi di self-publishing) e ho ricevuto un commento di precisazione in merito alla seguente iniziativa editoriale Homeless Book (www.homelessbook.it). 

Ho utilizzato inappropriatamente un aggettivo e l’ho inserita erroneamente nell'elenco delle iniziative editoriali legate al self-publishing quando, come mi è stato indicato, non lo è primariamente.

Detto questo, le mie azioni sono due:
  • precisare alcune informazioni legate alla Homeless Book, di cui continuo ad apprezzare il nome;
  • eliminarlo dall'elenco (qui post dopo la correzione).

Le informazioni che vorrei riportare sono le seguenti.
La Homeless Book è una casa editrice indipendente legata al mondo della saggistica e della narrativa con un proprio catalogo (qui il link). La sua distribuzione è regionale solo per il cartaceo, mentre è mondiale per quella legata agli ebook (qui le info di contatto). In aggiunta, forniscono assistenza al self-publishing come attività secondaria.

Spero di aver rimediato al danno e, ringraziando il Sig.re Tommaso Maria per aver fatto cosa gradita con i suoi commenti, rinnovo l’invito a coloro che ogni tanto mi leggono di commentarmi, correggermi e consigliarmi nel modo più consono e appropriato. Io, almeno fino a quando non cambierà la mia condizione professionale, leggerò, continuerò a scrivere e a correggermi!

Beh, forse in merito al "leggere" ... lo farò al di là della mia condizione professionale!

lunedì 27 maggio 2013

26 maggio, classifica settimana 12 - 18 maggio: e Inferno sia, ma fino a un certo punto

Dan Brown spopola un poco ovunque, però sono interessanti alcune entrate, specialmente in ambito nazionale. Sottolineo, infatti, l'uscita del libro di Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco. Ottimo. 

IN ITALIA
Tutto Libri (a cura di Luciano Genta) - dati Nielsen BookScan - presentano la seguente graduatoria:
  1. Inferno, Brown, Mondadori;
  2. ZeroZeroZero, Saviano, Feltrinelli; 
  3. Il bambino segreto, Läckberg, Marsilio;
  4. L'ipotesi del male, Carrisi, Longanesi;
  5. I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia, Imposimato, Newton;
  6. Il complesso di Telemaco, Recalcati, Feltrinelli;
  7. Il mio diario, Violetta, Disney;
  8. Testa, cuore e gambe, Conte, Rizzoli; 
  9. Bianca come il latte, rossa come il sangue, D’Avenia, Mondadori;
  10. L’amore è un difetto meraviglioso, Simsion, Longanesi.
Anche questa settimana si presentano alcune novità. Si parte subito in prima posizione con il nuovo romanzo thriller di Dan Brown, Inferno. A tal proposito mi ricordo che un mio vecchio compagno del Liceo un giorno mi confessò di "aver letto un libro (Il Codice Da Vinci) dopo tanto tempo". Difatti, ripensandoci, mi viene in mente che all'uscita di tale libro si innescò una polemica tra chi legge Brown e chi non legge come tra chi lo apprezza e non lo apprezza. Mi permetto un'osservazione: leggere non fa male ... certo è che c'è leggere e leggere!

A seguire successiva novità è Il bambino segreto di Camilla Läckberg storia di Enrica che, attraverso il passato riscoperto dalle pagine di un diario, scopre un oscuro passato legato al nazismo e un bambino segreto. 

Si prosegue con Ferdinando ImposimatoI 55 giorni che hanno cambiato l’Italia, storia dell'Italia nel periodo di Aldo Moro, il testo di Antonio Conte - Testa, cuore e gambe - e quello di Graeme Simsion - L'amore è un difetto meraviglio - con il suo progetto "Moglie".

Ultime due osservazioni. 
In primo luogo: notate che Camilleri non è più presente in classifica.
In secondo luogo: consiglio nuovamente e vivamente il testo di Recalcati, Il complesso di Telemaco. E' un gioiellino. E' veramente ben fatto ed è molto esplicativo. L'ho letto dopo aver sentito la sua intervista rilasciata da Augias in Le storie (qui, il link alla puntata). Bellissimo. Veramente.

NEWS DAL MONDO
A livello americano (Publishersweekly), rimane solo la seconda posizione:
  1. Inferno di Dan Brown; 
  2. Happy, Happy, Happy: My Life and Legacy as the Duck Commander di Phil Robertson e Mark Schlabach;
  3. The Great Gatsby di F. Scott Fitzgerald (e vogliamo parlare del film?).
Anche per l'Inghilterra (Bookseller) da segnalare la presenza di Dan Brown:
  1. Inferno di Dan Brown; 
  2. The Life di Martina Cole (romanzo su una famiglia di gangster). 
  3. Bring Up the Bodies di Hilary Mantel, che considera la questione di Anna Bolena e di Enrico VIII.
In Francia, con Livreshbdo, rimangono Gilles Legardinier Arnaldur Indridason:
  1. Immortelle randonnée : Compostelle malgré moi di Jean-Christophe Rufin; 
  2. Demain, j'arrête! di Gilles Legardinier; 
  3. La muraille de lave di Arnaldur Indridason.

Irène Némirovsky e la società borghese, ovvero il rapporto con la madre

Anche quando si baciarono, lo intuì piuttosto che vedere il cedimento, quella specie di caduco di due visi l'uno contro l'altro; si torse con violenza le mani come una donna gelosa...
E in quel movimento, le sfuggì una busta che cadde a terra. Ebbe paura e la raccolse in fretta, ma nello stesso istante si vergognò di quel suo timore: perché? Sempre a tremare come una bambina? Non era degna di essere una donna. E quei due? Si baciavano ancora? Non avevano ancora straccato le labbra ... Una sorta di vertigine si impadronì di lei, un bisogno selvaggio di commetter una bravata, di compiere una cattiveria. Serrando i denti, prese tutte le buste, le accartocciò tra le mani, le strappò e le gettò tutte insieme nella Senna. Per un lungo momento, con il cuore in gola, le guardò fluttuare contro l'arcata del ponte. Finché il vento le trascinò nell'acqua. 
(p. 90)

Lo ammetto, l'ho scelto perché mi piaceva il colore della copertina, il nome dell'autrice e anche il titolo del libro ... per non parlare poi del prezzo, 0,99 euro. Si tratta di Il ballo di Irène Némirovsky. Bella scelta, non ottima, ma bella scelta. 

Prima di tutto vorrei sottolineare due elementi che ho trovato veramente convincenti. Il primo è legato alla grafica di impaginazione della copertina: scegliere per ciascun autore un determinato colore è molto apprezzabile. Il secondo all'ottima presentazione dell'autrice e del libro a cura Maria Nadotti. L'ho letta con estremo piacere ed è stata molto esaustiva in termini di informazioni e di riferimenti biografici legati alla poetica dell'autrice. 

Viene, infatti, presa in considerazione la sua vita personale e l'importanza delle figure parentali da un lato e del popolo ebraico dall'altro. 
Fondamentale è la figura della madre: rivale e nemica, ma nello stesso tempo anche stereotipo della "donna a tempo pieno" (madre, moglie, amante, mantenuta) cui la figlia si contrappone con rivalità e disamore. Il padre, invece, viene spietatamente tratteggiato dall'autrice come un uomo distante che, lavorando sodo, è riuscito a conquistarsi una certa posizione sociale grazie ai denari accumulati. Fa di tutto per essere accettato dalla nuova classe sociale e affinché la sua amata moglie, l'unica donna che veramente lo capisce, possa esserne felice. 

Il testo di Il ballo è godibile e leggibile in una serata. Si vive direttamente in prima persona la frustrazione della piccola, seppur quasi donna, Antoinette all'interno di una famiglia che lei non riconosce più. E' come se il cambiamento di "status sociale" abbia indotto automaticamente un cambiamento nel sistema di relazioni della famiglia per cui ora la priorità risiede nel frequentare le persone che contano. Ed ecco spiegato il motivo del ballo a cui, però, non parteciperà nessuno perché Antoinette, come per vendetta, getterà gli inviti nella Senna. Tutti gli inviti, tranne quello della sua maestra di piano, unica partecipante. 

Tremenda la conclusione in cui Antoinette si avvicina alla madre, triste per l'accaduto:

Era l'attimo, l'istante impercettibile in cui si incrociavano "sul cammino della vita": una stava per spiccare il volo, l'altra per sprofondare nell'ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: "Povera mamma ..."
(p. 124)

IL BALLO
Irène Némirovsky
Newton Compton Editori
2013
(0,99 euro)

venerdì 24 maggio 2013

Catullo ovvero la colta trasgressione poetica del sentire di un giovane romano

Per la scelta di questa settimana, mi è venuto in mente il primo carme di Catullo. Ve lo riporto:

Cui dono lepidum novum libellum 
arida modo pumice expolitum
Corneli, tibi: namque tu solebas 
meas esse aliquid putare nugas 
iam tum, cum ausus es unus Italorum 
omne aevum tribus explicare cartis 
doctis, Iuppiter, et laboriosis. 
Quare habe tibi quidquid hoc libelli 
qualecumque; quod, o patrona virgo, 
plus uno maneat perenne saeclo.


Prima di indicarvi la traduzione, vorrei proporre due o tre spunti di riflessione.

In primo luogo, il Liber di Catullo si apre con una dedica all'amico e conterraneo Cornelio Nepote, lo storico (Corneli, tibi). In modo singolare, Catullo invece di dichiarare l'argomento e la finalità della propria opera, sembra soffermarsi esclusivamente sull'aspetto esteriore: un libretto inteso come oggetto elegante, piacevole da guardare.  
E' un libretto novus, di ridotte dimensioni (libellum), grazioso e attraente (lepidus): la novità risiede nel fatto che è qualcosa di diverso in fatto di poetica e di ispirazione dal momento che quest'ultima non è solo più connessa al lepos ovvero alla grazia spiritosa, all'eleganza o alla brevitas della tradizione romana. Ecco, dunque, comprensibile il riferimento, fin troppo amichevole, rivolto a Cornelio Nepote attraverso tre caratteristiche: brevitas (tre soli libri per tutta la storia  d'ogni tempo, omne aevum tribus explicare cartis), la doctrina e il labor (doctis, Iuppiter, et laboriosis), ovvero i requisiti fondamentali della poesia neoretica

Ora questo non vuol dire che l'opera catulliana sia un qualcosa di leggero in termini stilistici: questa, infatti, si presenta come "levigata" e "lisciata" nella sua morfologia testuale (pumice expolitum). Contemporaneamente, però, questa fermezza si alterna a una certa giocosità spontanea, come, ad esempio, nel riferimento a Cornelio Nepote. 
Un ultimo importante esempio di alternanza tra serietà e giocosità è la seguente: Catullo prima chiama nugae (sciocchezze, scherzi poetici leggeri) i suoi componimenti, ma dopo il tono leggero e scherzoso scompare e augura perenne vita alla propria opera, sotto il tradizionale patrocinio della Musa (quod, o patrona virgo, plus uno maneat perenne saeclo).

Dal punto di vista stilistico, il metro utilizzato, endecasillabi faleci, è di ispirazione alessandrina (il poeta di riferimento è Callimaco). La figura retorica che primeggia su tutte è la metafora (v. 2): Catullo ha levigato la sua produzione poetica con l'accurata scelta linguistica e con il riferimento alla tradizione alessandrina. Inoltre, si sottolinea un'allitterazione (v. 1 e 2) con lepidum, libellum, expolitum.
Qui di seguito la mia traduzione. 

A chi dedico questo nuovo libretto amabile
lisciato con lastra di pomice?
A te, oh Cornelio: infatti tu solevi 
ritenere che questi miei scherzi fossero piccole cose,
già allora quando tu osasti, unico tra gli Italici,
scrivere la storia di ogni tempo in tre libri, ricchi di scienza, 
per Giove, di laboriosità e impegno.
Quindi accetta qualunque cosa del libretto
così come è; il quale, o Vergine Musa,
possa rimanere perenne per più di una generazione.

Mi permetto di aggiungere un'ultima osservazione che già si comincia a intravedere in questo carme, la logica della contraddizione in Catullo. Nella sua particolare, giovane e trasgressiva dichiarazione di poetica, il poeta si accorge di non dover utilizzare lo scire razionale, bensì quello del sentire. Ora quando si dice "sentire" non è che direttamente il concetto deve portare alla sfera semantica del "sentimentalismo", bensì a quella del "conoscere attraversi i sensi". 
E' questa la strada intrapresa da Catullo, una strada completamente opposta alla logica razionale in cui, secondo il principio aristoteliano di non contraddizione, se qualcosa è A non può essere contemporaneamente non-A. Per Catullo, invece, è possibile. Ecco perché lui può amare e odiare contemporaneamente. 




giovedì 23 maggio 2013

Napolitano: leggere è un piacere e un vantaggio per le persone

In occasione della XXVIesima edizione del Salone del Libro di Torino, tenutasi lo scorso week end, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato il suo messaggio di augurio. 

Andando al di là della modalità in cui è Napolitano è stato rieletto, il messaggio mi è piaciuto e vorrei farlo ascoltare ai miei nipoti. 

Eccovi il video e a seguire alcuni punti salienti.


La lettura e la conversazione sulla lettura sono ottime occasioni di discussione sul pluralismo, ma ahimè in Italia si legge ancora troppo poco (qui il mio post sulla lettura e sui suoi dati statistici in Italia). E' preoccupante perché la lettura è una fonte di piacere e di sviluppo personale: è per questo motivo che il Presidente afferma, con viva e vibrante partecipazione, "non leggere è uno svantaggio oggetto nella vita individuale e collettiva anche a livello economico".

Legato al tema della lettura, si trova quello della creatività: questa, per non diventare approssimazione e infeconda improvvisazione, deve poter fondarsi su una base di conoscenze che, in parte, a loro volta si nutrono di lettura

Infine, affettuoso è la nota legata ai bambini. Infatti, è bene che si cominci ad avere confidenza con l'oggetto libro sin da piccoli ... anche in quell'età in cui i bambini non sanno ancora leggere. E' qui, però, che i genitori devono intervenire: il loro ruolo è essenziale nella stimolazione dell'interesse

In altre parole leggere è fondamentale, "read to a child today and spark a lifetime of ambition" ;)




mercoledì 22 maggio 2013

Opinioni ed esempi di self-publishing

Per continuare quanto detto in questo mio post Ebook ... da pubblicare!, vorrei riconsiderare le opinioni espresse in questo post di Il fatto quotidiano, Come pubblicarsi un libro senza farsi fregare di Enzo Di Frenna

Mi piace il contenuto del post perché non solo propone esempi di come sia difficile vivere di scrittura, ma come il web possa presentarsi come una risorsa appropriata in alcuni casi, inappropriata in altri. Proprio considerando quest'ultimo caso, dico subito che l'autore non parla molto bene del progetto del Gruppo l'Espresso, IlMioLibro. Questo fattore mi ha fortemente spinto a leggere e a interessarmi di questo post in virtù del fatto che spesso le opinioni che noi ci creiamo non considerano bene i reali elementi delle realtà e spesso necessitano di pareri discordanti tra loro per essere ben interpretati. 

Così l'autore afferma: "Chi si rivolge a me per pubblicare un libro, consiglio di sfruttare le potenzialità del web e fare tutto da soli. Vi sono numerosi siti di self publishing". Segue poi la seguente affermazione: "Scarto subito ilmiolibro.it (Gruppo L’Espresso) perché non fornisce in modo chiaro le modalità di pagamento. Perdete il vostro tempo se sperate di trovare la pagina in cui vi spiega quanto guadagnate e come sarete pagati". 

I siti di self publishing consigliati sono i seguenti:
  • youcanprint (http://www.youcanprint.it/). E' un servizio italiano che prevede diversi servizi (tra cui anche quello della stampa della propria tesi, la creazione dell'ebook, ma anche di servizi di grafica e di fotografica), ma all'autore viene pagato il 20% del prezzo del libro e la percentuale che trattiene è alta. Considerando però che gli editori classici danno all'autore un 7-8%, beh, la situazione cambia leggermente;
  • lulu (http://www.lulu.com/it). Con base in America, Lulu prevede la creazione di libri, ebook, calendari e album fotografici. L'iter da seguire è relativamente semplice e ben spiegato; interessante il fatto che c'è una calcolatrice (a fianco a sinistra) che cliccata ti permette di calcolare il costo della pubblicazione. Secondo Frenna, Lulu è un ottimo esempio: permette di guadagnare circa l'80%, il bonifico è mensile tramite Paypal! E sapete chi ha usufruito di questa piattaforma? La James di 50 sfumature di grigio!!! Esiste la versione italiana di questo sito, anche se i libri auto-pubblicati da questa piattaforma non arrivano nelle librerie italiane!
  • narcissus (http://narcissus.me/). Prima di tutto, visitate il sito. E' molto bello, la grafica è molto simpatica e semplice. Si tratta di una piattaforma italiana (ideata da Antonio Tombolini). Rispetto all'80% di Lulu, Narcissus prevede un pagamento tramite paypal del 60%. Di contro, però, Narcissus permette di distribuire la propria opera sia a livello nazionale che internazionale. Ho provato a sfogliare qualche pagina e ho trovato veramente interessante quella relativa al crowfounding per poter raccogliere un poco di fondi tramite la piattaforma produzioni dal basso.
Ve ne riporto altri ancora:
  • Pecorenerecords (www.pecorenerecords.com). Carino il sito, ma non sempre chiaro nelle specifiche di lungo periodo dei costi. Però, interessante!
  • Ultima Books (www.ultimabooks.it), legata a Simplicissimus Book Farm (di cui poi parlerò);
  • Phasar Book on Demand (www.phasar.net), interessante perché spiega bene come procedere, ma anche qui sui costi bisogna andare a "ravanare" un poco! Ti dicono che se hai speso 2 euro per pubblicarlo (difficile però spendere 2 euro ...) e lo vendi a 12, il guadagno è 10 (beh...problema delle elementari). Comunque, non è male. 

Infine, vi consiglio di dare una lettura a questo blog self publishin lab (http://www.selfpublishinglab.com/). Si tratta precisamente di "uno spazio ove incontrare altri che hanno già iniziato a pubblicare in questo modo e sono soddisfatti. Attraverso eventi, workshop, guide ad hoc e, sopratutto, la condivisione della propria esperienza con quella di altri diventa possibile affacciarsi a questo mondo che ha un unico obiettivo: mettere in comunicazione l’autore con i propri lettori". 

Infine, vi consiglio ancora questa lettura dal The GuardianTen ways self-publishing has changed the books world. Vi riassumo alcuni punti interessanti:
  1. forse oggi c'è maggior consapevolezza su cosa voglia dire "pubblicare" e queste nuove modalità di pubblicazione potrebbero far emergere interessanti diversità;
  2. se l'autore è immerso nell'ambiente del web e dei social media, "you can probably manage the marketing of your work". Quello che rimane difficile è ancora l'autopubblicazione, anche se ci sono già molti esperti free lance  Infine, il dato interessante è che a livello di domanda e offerta del lavoro, ci sono molti autori che stanno cercando free lance che li aiutino a pubblicare la propria opera e viceversa;
  3. il cambiamento di ruoli attribuiti all'oggetto libro, autore ed editore. Questo è assolutamente vero. Ma attenzione ai determinismi e agli eccessi!





martedì 21 maggio 2013

19 maggio, classifica settimana 5 - 11 maggio:

In Italia ci sono veramente diverse entrate nella top ten.

IN ITALIA
Tutto Libri (a cura di Luciano Genta) - dati Nielsen BookScan - presentano la seguente graduatoria:

  1. ZeroZeroZero, Saviano, Feltrinelli; 
  2. L'ipotesi del male, Carrisi, Longanesi;
  3. Non so niente di te, Mastrocola, Einaudi;
  4. Confessioni ultime, Corone, Chiarelettere;
  5. Fai bei sogni, Gramellini, Longanesi;   
  6. Io che amo solo te, Bianchini, Mondadori;
  7. Quattro etti d'amore, Gamberale, Mondadori;
  8. La rivoluzione della luna, Camilleri, Sellerio;   
  9. Ksenia. Le vendicatrici, Carlotto, Videtta, Einaudi;
  10. Non volare via, Rattaro, Garzanti. 
Vorrei prendere in considerazione con attenzione le nuove entrate in classifica. Prima di tutto il libro di Paola Mastrocola Non so niente di te, edito dall'Einaudi. E' un libro interessante, è un libro sulla crisi e per la crisi e, penso, un libro per genitori e figli. Ho trovato questa frase, che vi riporto qui sotto, molto interessante:

Forse è proprio questo, papà. Dovreste essere curiosi, voi genitori, molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla curiosità di vedere come diavolo andrà a finire. Invece siete sempre così scontenti, così incontentabili. Sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sorprendere. Peccato. Vi private di una grande felicità.

Successivamente, troviamo il testo di Mauro Corona, Confessioni ultime (con dvd) ... se avete mai sentito parlare l'autore potrete comprendere le tematiche e le riflessioni proposte. Vi riporto un video introduttivo, qui a fianco. 

A seguire di Bianchini Luca Io che amo solo te, storia di amori passati e futuri, tra figli, suoceri e matrimoni e di Chiara Gamberale Quattro etti d'amore. Un titolo ad effetto per un libro che dalla trama pare evidenziare come il supermercato possa diventare il posto di incontro tra reciproci sguardi, osservazioni e considerazioni che fanno proiettare le proprie mancanze e debolezze nelle persone che incontriamo, pensando che queste possano essere "mitiche". 

Infine, il primo romanzo del ciclo di Le Vendicatrici della Einaudi, Le Vendicatrici. Ksenia di Carlotto Massimo e Videtta Marco in cui si racconta la vendetta ordita da quattro donne verso gli uomini (perché: "Fare arrabbiare una donna è pericoloso. Farne arrabbiare quattro è da pazzi.") e Non volare via di Rattaro Sara, storia di nonni, genitori e figli e di come nel corso delle generazioni "la sensazione della mancanza" persista sempre. 

NEWS DAL MONDO
A livello americano (Publishersweekly), la classifica ripropone il testo di Patterson e Petro in terza posizione, mentre cambiano le prime due:
  1. Dead ever after: a Sookie stac di Harris Charlaine (testo noto a chi segue la serie televisiva di True Blood);
  2. Happy, Happy, Happy: My Life and Legacy as the Duck Commander di Phil Robertson e Mark Schlabach;
  3. 12th of NeverJames Patterson e Maxine Paetro
Per l'Inghilterra (Bookseller), rimane sempre il testo di Gillian Flynn:
  1. Bring Up the Bodies di Hilary Mantel, che considera la questione di Anna Bolena e di Enrico VIII; 
  2. Gone Girl di Gillian Flynn;
  3. The Life di Martina Cole (romanzo su una famiglia di gangster). 
In Francia, con Livreshbdo, rimane solo il testo di Gilles Legardinier:
  1. La muraille de lave di Arnaldur Indridason;
  2. Volte-face di Michael Connelly (che trovate in ebook anche qui - Mondadori);
  3. Demain, j'arrête! di Gilles Legardinier.

Infine, l'Internazionale propone:
  • Alice Albinia, Imperi dell’Indo;
  • Gaetaño Bolán, La macelleria degli amanti;
  • Jakuta Alikavazovic, La bionda e il bunker;
  • Junot Díaz, È così che la perdi;
  • Mo Yan, Le rane;
  • Moebius, Inside Moebius. 1 (fumetti);
  • Nadia Terranova, Christopher Corr, Le mille e una notte;
  • A cura di Thierry Vissol, Francesco Guy, Quo vadis Euro(pa)?.
Massimo punteggio al volume di Junot DíazÈ così che la perdi e qui trovate la recensione ... l'ottima recensione. Interessante, però, anche il volume curato da Thierry Vissol Francesco GuyQuo vadis Euro(pa)? Oggi molto attuale!

lunedì 20 maggio 2013

Mafalda forever! Chi è cattivo e chi è buono in questo mondo?

Dopo Mafalda forever!, vorrei riportarvi alcune osservazioni interessanti su questo personaggio e il suo autore.

UN AUTORE ALLA RICERCA DEI BUONI E DEI CATTIVI
Joaquìn Salvador Lavado Tejòn , detto Quino nacque da genitori andalusi in un periodo di vero trambusto. Era nato con l’idea che “tutti gli spagnoli erano buoni, come i suoi genitori”, poi a quattro anni scopre che esistono anche “spagnoli cattivi che uccidono spagnoli buoni”. Assieme a questi c’erano i tedeschi, gli italiani, i preti e le suore … siamo nel 1939 … anno terribile … anno in cui i cattivi hanno vinto.
Con la scuola, Quino impara a disegnare: parlando si rischia di dire cose sbagliate sul bene e sul male. E intanto la distinzione tra “buoni” e “cattivi” diventa sempre più difficile: gli argentini? Gli inglesi? E i giapponesi? E gli americani???

Nel 1945 Quino comincia a studiare disegno alla Scuola delle Belle Arti di Mendoza … ulteriori confusioni politiche. Nel 1960 sposa Alicia, di origine italiana: gli italiani saranno finalmente buoni?

A partire dal 1963 la sua carriera di disegnatore umoristico comincia ad affermarsi con Mundo Quino, il suo primo libro di vignette e, nel 1964 c’è l’invenzione di Mafalda. Mafalda è una bambina che cerca di sciogliere il dilemma di chi è buono e di chi è cattivo in questo mondo. Eterna preoccupazione di Quino, fin da bambino. 

UNA BAMBINA CONTESTATARIA e ARRABBIATA
Per descrivere Mafalda utilizzerò le parole di Umberto Eco.

E' un personaggio degli anni Settanta che non si uniforma né al conformismo, né all'anti-conformismo. Mafalda è veramente arrabbiata nei confronti dei contrasti sociali che ci sono in Sud America e soprattutto in Argentina. La rabbia non le rimane dentro, anzi la scarica in una continua dialettica con il mondo degli adulti che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori.
Politicamente ha le idee confuse: quasi sicuramente ha letto il Che, ma non capisce cosa stia succedendo in Vietnam, non sa perché esistano i poveri diffida dello Stato ed è preoccupata per la presenza dei cinesi.

Una cosa è sicura: Mafalda non è contenta. E, anche se molte vignette fanno ridere (soprattutto quelle che considerano la figura del padre), anche il lettore, forse, non riesce a essere contento: tende a riflettere sulla sua condizione e quella del suo paese in relazione alle battute di Mafalda. In questo modo, non risulta così lontana la somiglianza tra Argentina e Italia.

Tale riflessione vale anche per i propri coetanei o conoscenti: quanti Manolito conoscete? E Felipe? E Susanita? E chissà quante piccole eroine del nostro tempo esistono tra noi?

E voi come vi sentite? Vi sentite più vicini ai genitori di Mafalda? Oppure siete Mafalda stessa?




sabato 18 maggio 2013

Una famiglia un po' British, un po' gothic e un po' woman ... la seconda sorella Brontë, Emily.

Be with me always
- take any form - 
drive me mad! 
Only do not leave me in this abyss, 
where I cannot find you.

Vorrei continuare con la famiglia Brontë. Più precisamente con la sorella di mezzo, Emily Jane Brontë .

Giusto per riepilogare le relazioni parentali e i rispettivi romanzi più famosi:
  • Charlotte Brontë, sorella maggiore, autrice di Jane Eyre;
  • Emily Brontë, autrice di Cime tempestose;
  • Anne Brontë, sorella minore, autrice di Il segreto della signora in nero.
La citazione a inizio post appartiene a Wuthering Heights, uno dei testi più apprezzati oggi di Emily Brontë, nonostante alla sua uscita fosse stato molto criticato, a differenza dei rispettivi romanzi delle sorelle.

Wuthering Heights è un romanzo eccezionale. E' struggente, è romantico ed è creativo, al contempo distruttivo. Dal mio libro di letteratura emerge la particolare esplorazione delle "human passions at different levels ... making for life or death, basic human emotions, such as love and hatred ... presented in a state of purity and concentration". 

Considerate poi la questione dell'animo umano che la Brontë definisce in relazione alle violenti passioni dei personaggi e alla natura selvaggio del paesaggio, lo Yorkshire fatto di moors, wind storms.

1801—I have just returned from a visit to my landlord – the solitary neighbour that I shall be troubled with. This is certainly a beautiful country! In all England, I do not believe that I could have fixed on a situation so completely removed from the stir of society. A perfect misanthropist's heaven: and Mr. Heathcliff and I are such a suitable pair to divide the desolation between us. A capital fellow! He little imagined how my heart warmed towards him when I beheld his black eyes withdraw so suspiciously under their brows, as I rode up, and when his fingers sheltered themselves, with a jealous resolution, still further in his waistcoat, as I announced my name. "Mr. Heathcliff?" I said.

E' un libro da leggersi. Notate solo come già da queste poche righe emerge quella tipica atmosfera ottocentesca del selvaggio e del solitario (misantropist's heaven ... desolation). E poi c'è:
  • l'intreccio orchestrato con i narratori (prima Mr. Lockwood che, trovandosi a Thrushcross Grange ed essendosi ammalato, si fa raccontare, dalla governante Nelly Dean, seconda narratrice, la storia di Wuthering Heights);
  • le personalità e i sentimenti contrastanti e portati all'estremo, sia di Heathcliff, sia di Catherine. Heatcliff che, innamorato e tormentato da Caterine, esprime il suo fervore (Heat) e la sua natura selvaggia (Cliff); Catherine, dal suo canto, è spirito libro, ma nello stesso tempo capricciosa e infantile;
  • infine, c'è il paesaggio ... ci sono moors, wind storms
Non posso che concludere che con la parte finale del romanzo:


I sought, and soon discovered, the three headstones on the slope next the moor: the middle one grey, and half buried in the heath; Edgar Linton's only harmonised by the turf and moss creeping up its foot; Heathcliff's still bare.

I lingered round them, under that benign sky: watched the moths fluttering among the heath and harebells, listened to the soft wind breathing through the grass, and wondered how any one could ever imagine unquiet slumbers for the sleepers in that quiet earth.


Perfettamente e poeticamente romantica. 

mercoledì 15 maggio 2013

Una lettura alle elementari: il mio caso, Guido Quarzo e le Cronache di Pontecambio

C’è un paese, si chiama Pontecambio ed è il posto dove vengono cambiati i cavalli alle carrozze; e c’è un ragazzo che, volendo, può essere anche un cavallo. C’è un bosco dove nessuno (quasi nessuno) osa andare; e c’è un mistero, una presenza inquietante e famelica. Poi ci sono contesse e pirati, briganti e contadini, giocolieri e soldati, cuochi e cantastorie. E le stagioni, che tutto cambiano, uomini e cose e cavalli. “A volte mi domando se è davvero esistito, e chissà quando, un posto chiamato Pontecambio.

In classe quinta della scuola elementare, la maestra di Italiano, che ho rivalutato solo ora per la mole infinita di esercizi di analisi grammaticale fatti, ci propose la lettura del libro Le cronache di Pontecambio di Guido Quarzo (leggete questo post e lo ritroverete). Era una proposta interessante o meglio ancora ben costruita.

In altre parole, la classe si riuniva una tantum per leggere insieme il libro, rielaborare il contenuto, attraverso una serie di domande e riflessioni, e la stesura di proto-riassunti. La lettura avveniva in una zona a parte dell’aula in cui, con tutte le nostre sedie, ci mettevamo uno a fianco all'altro componendo un cerchio: la maestra non era al centro, ma accanto a due di noi. 
Quando si era finito il libro, mi ricordo che si erano fatte due uscite didattiche in biblioteca: la prima con un maestro di teatro che aveva mostrato le forme di lettura di un testo, la seconda con l’autore stesso. In quest’occasione, la maestra ci aveva fatto scrivere per ciascuno di noi una domanda e tra tutte ne aveva scelte alcune. Sinceramente non mi ricordo se avessi posto o meno io la domanda, mi ricordo però l’autore e quanto questo iter di lettura mi fosse piaciuto.

Il libro era divertente, un classico per la narrativa di ragazzi, con un mix di fantasia e di elementi che inevitabilmente vanno calati come exemplum nella realtà (ad esempio “E più la nobildonna strillava, più Pontecambio si popolava di sordi”, p. 20).

Il testo procede descrivendo i diversi abitanti di Pontecambio (il pescatore, il gigante, l’uomo-fungo, il mostro peloso, la contessa con la figlia, il cuoco dell’albergo) attraverso il passaggio delle stagioni. Ma non è solo questo. L’ho riletto ed è molto bello
Chi narra la storia è un ragazzo che riesce ogni tanto a mutarsi in cavallo. Riuscirà a farlo fino a quando non verrà il tempo in cui realizzerà che il sogno è finito e che il famoso e pauroso Mostro Lungopelo alla fine si rivelerà essere solo gomitolo di peli neri! 

E' questione di crescita, ma anche di uso della fantasia nei tempi e nei modi giusti.

Non siamo noi che guardiamo
Passare il tempo
E’ il tempo che fermo
Guarda passare noi.


GUIDO QUARZO
Cronache di Pontecambio
Einaudi
1993
(allora, 10.000 lire)

martedì 14 maggio 2013

Erri De Luca e gli ebook: un ulteriore opportunità!

Ho recuperato una serie di link che riportano l'opinione di uno scrittore molto conosciuto e apprezzato, Erri De Luca, a proposito degli ebook. 

Ecco alcune affermazioni:
  • l’attività dello scrivere, almeno per lo stesso, è ancora manuale e analogica, ovvero carta e penna;
  • i costi sono relativi, il lettore digitale e il contenuto elettronico, e probabilmente questi non inficeranno a livello di mercato del libro;
  • a livello di mercato, quello dei libri non subirà un brusco arresto dal momento che del libro rimane ancora un oggetto utile e durevole che non ha bisogno di corrente e che non si rompe se cade per terra, se si bagna, se si strapazza.

E allora gli ebook? Secondo De Luca, questi cresceranno a fianco e non contro i libri. E’ una sorta di ulteriore opportunità.

Ci sarà un primo momento in cui le case editrici, naturalmente, si dovranno adeguare (una sorta di periodo grigio), però la loro vera minaccia risiede nella possibilità da parte di un qualsiasi autore di potersi autopubblicare. E questo potrebbe essere un problema ... un problema per le case editrici a livello di intermediazione (vi ricordate quanto ho postato qualche settimana fa? Ebook ... da pubblicare).

E a proposito della questione dell’autore e dell’autorialità, da intendersi come proprietà intellettuale, lo scrittore afferma che questa è “è un idolo un po’ troppo venerato”. In effetti ...

Dunque, cosa è il libro? E’ un oggetto che “resiste da secoli, l'invenzione di Gutenberg è andata così bene che continua, ancora adesso, ad essere indispensabile”. 

Insomma, lo scrittore non teme l’avvento degli ebook, ma semplicemente sostiene che  “le abitudini sono molti difficili da estirpare e la diffidenza verso le novità è sempre parecchia in ognuno di noi. I nuovi lettori invece, quelli che iniziano ora il loro rapporto con i libri e a leggerli sul formato elettronico, si potranno abituare presto". 

Molto sincero. 

Bibliografia di riferimento

DailyWired
GazzettaDiParma
Libreriamo 


lunedì 13 maggio 2013

12 maggio, classifica settimana 28 aprile - 4 maggio: in attesa!

Date una lettura alle seguenti classifiche ... poi dopo ne parliamo. Io sono in attesa ... in attesa di grandi uscite! Magari dovrei andare oltre il numero 10 o il 3!

IN ITALIA
Tutto Libri (a cura di Luciano Genta) - dati Nielsen BookScan - presentano la seguente graduatoria:

  1. ZeroZeroZero, Saviano, Feltrinelli;
  2. L'ipotesi del male, Carrisi, Longanesi;
  3. Bianca come il latte, rossa come il sangue, D’Avenia, Mondadori; 
  4. Penso, quindi, gioco, Pirlo&Alciato, Mondadori;
  5. Tutti a casa! Noi paghiamo..., Giordano, Mondadori;
  6. Adorata nemica mia, Serrano, Feltrinelli;
  7. Fai bei sogni, Gramellini, Longanesi;   
  8. La rivoluzione della luna, Camilleri, Sellerio;   
  9. L’amore è un difetto, Simsion, Longanesi;
  10. La locanda degli Annegati, Simenon, Adelphi.
Dopo una settimana di mia assenza, noto che la classifica sostanzialmente non è così poi tanto variata. Non ho molti commenti da fare se non la seguente osservazione tratta da Tutto Libri che ben riassume il tutto:

"con Saviano sempre al vertice [...] il thriller di Carrisi, le prodezze calcistiche di Pirlo, i racconti della Serrano, il matrimonio perfetto di Simsion".

Ultima cosa, mi piace la copertina della Serrano, ma sarà bello il libro? Non so, ma è un libro femminile e potrebbe essere interessante.


NEWS DAL MONDO
A livello americano (Publishersweekly), la classifica, rispetto a due settimane fa, è molto cambiata:
  1. 12th of Never, James Patterson e Maxine Paetro;
  2. Control: Exposing the Truth about Guns, Glenn Beck, Kevin Balfe e Hannah Beck;
  3. The Hit, David Baldacci
Il primo fa parte della serie di Patterson sui Women's Murder Club, il secondo, di Glenn Beck, Kevin Balfe e Hannah Beck, potrebbe essere di estremo interesse e attuale. Prende in considerazione la questione delle armi in America e "Glenn Beck presents a passionate, fact-based case for guns that reveals why gun control isn’t really about controlling guns at all; it’s about controlling us. In doing so, he takes on and debunks the common myths and outright lies that are often used to vilify guns and demean their owners (Barnes&Noble).
L'ultimo, invece, di David Baldacci - autore di bestseller - è un thriller. 

Per l'Inghilterra (Bookseller), rimane solo il testo di Gillian Flynn:
  1. I've got your number di Sophie Kinsella (sito web);
  2. Gone Girl di Gillian Flynn;
  3. Rush of Blood di Mark Billingham.
In Francia, con Livreshbdo, rimane solo Guillaume Musso:
  1. L'écume des jours di Boris Vian;
  2. Demain, j'arrête! di Gilles Legardinier;
  3. 7 ans après... di Guillaume Musso.
Ammetto che mi interessa molto il testo di Gilles Legardinier (qui la sinossi).

Infine, l'Internazionale propone:
  • Aldo Della Vecchia, Rosa Malcontenta;
  • Caryl Férey, Mapuche;
  • Denis Johnson, Train dreams;
  • Guido Quarzo, La meravigliosa macchina di Pietro Corvo;
  • Javier Cercas, Le leggi della frontiera;
  • Marcela Serrano, Adorata nemica mia;
  • Marco Galli, Oceania boulevard (fumetti);
  • Rafael Reig, Quello che non c’è scritto.
Massimo punteggio a Denis Johnson con il suo Train dreams (qui la sinossi), ma vorrei dare spazio all'autore Guido Quarzo che ho conosciuto quando avevo 11 anni in occasione di un incontro presso la Biblioteca del mio paese. Il testo presentato era Cronache di Pontecambio, veramente carino! Forse La meravigliosa macchina di Pietro Corvo potrebbe essere un pensiero per i miei nipoti? 

sabato 11 maggio 2013

Mafalda forever!

Sto leggendo e ve lo consiglio le più famose vignette di Mafalda! Bellissime!

Ve ne riporto alcune:





Per la prossima settimana ci sarà il mio commento! Bellissime!



giovedì 9 maggio 2013

Un po' British, un po' gothic e un po' woman ... ovvero la scrittura secondo Charlotte Brontë

L'incipit di questa settimana è di una delle mie scrittrici preferite, Charlotte Brontë e il suo Jane Eyre. 

Prima di iniziare vi riporto un commento tratto dal mio libro di letteratura inglese:

"From the day of its appearance Jane Eyre has been credited with having added something new to the tradition of the English novel. The new quality is the voice of a woman who speaks with perfect frankness about herself ... The public preferred women to be presented with something of the unreality of romance; ... Jane Eyre is moderately plain, and this made her uncomfortably real".

La prima delle sorelle Brontë, utilizzando la prima persona, immerge il lettore direttamente in quanto la protagonista sente e vede;

There was no possibility of taking a walk that day.  We had been wandering, indeed, in the leafless shrubbery an hour in the morning; but since dinner (Mrs. Reed, when there was no company, dined early) the cold winter wind had brought with it clouds so sombre, and a rain so penetrating, that further out-door exercise was now out of the question.

I was glad of it: I never liked long walks, especially on chilly afternoons: dreadful to me was the coming home in the raw twilight, with nipped fingers and toes, and a heart saddened by the chidings of Bessie, the nurse, and humbled by the consciousness of my physical inferiority to Eliza, John, and Georgiana Reed.

Nonostante il "I was glad of it", l'atmosfera creata è però "sospettosa" e si avverte una nota negativa "There was no possibility". Quanto segue è la fotografia di un salotto ottocentesco: 

The said Eliza, John, and Georgiana were now clustered round their mama in the drawing-room: she lay reclined on a sofa by the fireside, and with her darlings about her (for the time neither quarrelling nor crying) looked perfectly happy.  Me, she had dispensed from joining the group; saying, “She regretted to be under the necessity of keeping me at a distance; but that until she heard from Bessie, and could discover by her own observation, that I was endeavouring in good earnest to acquire a more sociable and childlike disposition, a more attractive and sprightly manner—something lighter, franker, more natural, as it were—she really must exclude me from privileges intended only for contented, happy, little children.”

Notate il commento tra parentesi "for the time neither quarrelling nor crying", la linea ironica con "looked perfectly happy" e il suo essere messa da parte dalla zia "Me, she had dispensed from joining the group". Quest'ultima citazione è veramente molto bella e mi ha fatto ricordare l'Ulisse di Dante quando questo dice "Ma misi me per l'alto mare aperto": anche se qui le parti sembrano essere inverse dal momento che è Jane l'esclusa.

Tuttavia, rimane esclusa fino a un certo punto:

“What does Bessie say I have done?” I asked.
“Jane, I don’t like cavillers or questioners; besides, there is something truly forbidding in a child taking up her elders in that manner.  Be seated somewhere; and until you can speak pleasantly, remain silent.”

Jane è un personaggio fantastico, ricordatevi che più avanti dirà a Rochester "I am no bird; and no net ensnares me; I am a free human being, with an independent will; which I now exert to leave you". Fantastica.

A breakfast-room adjoined the drawing-room, I slipped in there.  It contained a bookcase: I soon possessed myself of a volume, taking care that it should be one stored with pictures. I mounted into the window-seat: gathering up my feet, I sat cross-legged, like a Turk; and, having drawn the red moreen curtain nearly close, I was shrined in double retirement.

Folds of scarlet drapery shut in my view to the right hand; to the left were the clear panes of glass, protecting, but not separating me from the drear November day.  At intervals, while turning over the leaves of my book, I studied the aspect of that winter afternoon.  Afar, it offered a pale blank of mist and cloud; near a scene of wet lawn and storm-beat shrub, with ceaseless rain sweeping away wildly before a long and lamentable blast.

I returned to my book—Bewick’s History of British Birds: the letterpress thereof I cared little for, generally speaking; and yet there were certain introductory pages that, child as I was, I could not pass quite as a blank.  They were those which treat of the haunts of sea-fowl; of “the solitary rocks and promontories” by them only inhabited; of the coast of Norway, studded with isles from its southern extremity, the Lindeness, or Naze, to the North Cape—

“Where the Northern Ocean, in vast whirls,
Boils round the naked, melancholy isles
Of farthest Thule; and the Atlantic surge
Pours in among the stormy Hebrides.”

Interessante come narrativamente l'autrice passi a focalizzare l'attenzione dal libro al posto a sedere vicino alla finestra per poi volgere l'attenzione al paesaggio che si vede da questa e ritornare al libro (con citazione e critica).

Jane è particolare: è intelligente e percepisce la conformità dell'ambiente in cui vive. Nonostante queste procede avanti verso le sue convinzioni, anche se la sua morale non le consente di scendere a compromessi e si trova costretta a ritornare dal suo amato.

Mi piace terminare con questa citazione che ben spiega il forte carattere di Jane, e probabilmente anche di Charlotte:

Do you think I am an automaton? — a machine without feelings? and can bear to have my morsel of Do you think, because I am poor, obscure, plain, and little, I am soulless and heartless? You think wrong! — I have as much soul as you — and full as much heart! And if God had gifted me with some beauty and much wealth, I should have made it as hard for you to leave me, as it is now for me to leave you. I am not talking to you now through the medium of custom, conventionalities, nor even of mortal flesh: it is my spirit that addresses your spirit; just as if both had passed through the grave, and we stood at God's feet, equal — as we are!
bread snatched from my lips, and my drop of living water dashed from my cup?





Dovere dei genitori e diritti dei figli

Ho trovato questa riflessione molto interessante e vorrei condividerla.

Vi rimando al seguente articolo Cultura a colazione di Claudio Rossi Marcelli su l'Internazionale. E' molto carino e credetemi che vale la pena leggerlo. 

In poche parole, l'autore parla in prima persona e confessa di essere dislessico e di "rimettere in ordine questi strani grovigli di lettere che si trova davanti. Così da piccolo non leggevo quasi niente". E "alla faccia della dislessia e della professoressa" è diventato giornalista.

Procedendo, l'autore poi prende in considerazione il rapporto tra lettura e figli a partire da una domanda posta da una lettrice a proposito della figlia, ovvero: "ora, a dodici anni, devo implorarla perché legga qualcosa che non sia imposto dalla scuola. Dove ho sbagliato?".
E la risposta dell'autore giunge in modo molto intelligente affermando che:

Perché è dovere dei genitori creare un ambiente dove si discute, ci s’interroga, s’impara. Ma poi è diritto dei figli scegliere come coltivare la propria cultura.

Sacrosante parole, carissimi lettori. Ricordiamocele sempre!

martedì 7 maggio 2013

Ebook ... da pubblicare!

Dopo una settimana di vacanze o finte vacanze, vorrei proporvi questo articolo tratto da La Repubblica e da Il mio Libro. 

In Bestseller in ebook, i più venduti, viene presa in considerazione la relazione tra scrittori ed editoria digitale ponendo una questione interessante: la pubblicazione di ebook potrebbe diventare una strategia da adottare da parte dei giovani scrittori? Ovvero il self-publishing, con IlMioLibro, conviene? 

Cerchiamo di analizzare quando detto nell'articolo. 

Sicuramente le nuove tecnologie di lettura agevolano l'editoria digitale (tablet, smartphone, ipad, ecc). Inoltre non si dimentichi la grande e vasta offerta di ebook già presenti: da quelli di cucina, a quelli di autore fino ad arrivare alla fantascienza. L'articolo ne propone alcuni esempi: Quantum di Dean De Servienti, Incastri fuorisede di Salvatore Viola, Victor e altri umani di Claudia Crabuzza, Il ladro di fiori di Paolo Boccacci, La felicità è una fetta di vinile di Jessica Dainese, Sushi a colazione di Anna Fiandanese e   Street Food di Rita Tersilla.

Pensateci bene...avete scritto un libro o un qualcosa di simile? Bene, perché non pubblicarlo voi stessi con IlMioLibro. Perché se qualcosa è stato scritto, va poi stampato! Questo è il motto ... che io concordo. 

Ecco le caratteristiche del self-publishing:
  • si basa sulla presenza di un sito o piattaforma on line dove l’autore ha la possibilità di creare il proprio libro e poi di metterlo in vendita. Le vendite avvengono attraverso internet e, in alcuni casi, possono prevedere il coinvolgimento di punti vendita tradizionali, come le librerie.L’autore, tuttavia, può anche acquistare alcune copie del suo libro attraverso il sito e distribuirle autonomamente attraverso altri canali;
  • i principi di base sono: controllo creativo nelle mani dell’autore; copyright e diritti di sfruttamento commerciale all'autore; marketing, promozione e distribuzione curata dall'autore;
  • il modello di self-publishing puro non prevede che l’autore debba cedere, neanche temporaneamente, i diritti di sfruttamento commerciale di quanto pubblicato (cosiddetti contratti di edizione a tempo). In Italia, grazie ad un accordo con l’agenzia italiana ISBN, il sito di self-publishing "ilmiolibro", ha reso possibile per la prima volta agli autori la facoltà di registrare un codice ISBN (il codice che consente l’ingresso nel catalogo ufficiale di quanto pubblicato) in modalità “author’s publishing” senza quindi la necessità di ricorrere ad un editore. L’opera viene catalogata come “pubblicata da un autore”: cade l’obbligo di indicare un editore come responsabile della pubblicazione;
  • la stampa digitale permette la stampa di un libro on demand, su richiesta, senza necessità di sostenere investimenti iniziali per produrre grandi quantitativi, senza costi per tenere copie a magazzino ed eliminando gli sprechi legati alla necessità di mandare al macero, o distruggere, le copie rimaste invendute. Le imprese di self-publishing adottano un sistema di web to print: permettono agli utenti di stampare un libro partendo da un sito web e riceverlo a casa stampato e rilegato. 

Certo, in'altra cosa è poi il guadagno. Temo che in questo caso la questione sia differente. Anche perché, scorrendo con il mouse a fondo pagina, si vede che IlMioLibro appartiene al gruppo editoriale l'Espresso ... proprio nessun editore come intermediario? Mmm. 





mercoledì 24 aprile 2013

Spiegare ai miei nipoti cosa è stata la Giornata Mondiale del Libro


"Ehi, ma lo sapevate che ieri era la Giornata Mondiale del Libro (e del diritto d'autore)?". Rivolgo innocentemente questa domanda ai miei nipoti, omettendo quanto riportato tra parentesi perché forse un po' troppo complicato per loro. E la risposta è stata un altrettanto innocente "Ehhh", assieme a una smorfia che voleva quasi dire "ma zia cosa ci stai dicendo? Ancora con questi libri".

In effetti ... non hanno tutti i torti. Purtroppo mi sono resa conto che poco è stato l'interesse, dato il trambusto politico, rivolto non tanto a questa giornata, ma a cosa potrebbe voler dire. Dunque da brava zia, mi sono messa d'impegno e ho cominciato la spiegazione. 

Tanto per cominciare, la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore si celebra ogni anno il 23 aprile perché proprio in questo giorno morirono Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso Inca de la Vega. Nonostante l'imprecisione di alcune date effettive, spiegare ai miei nipoti che la giornata del Libro cade in concomitanza di avvenimenti funebri non è stato bello e nemmeno facile!

La motivazione che sta alla base della scelta di fissare annualmente una giornata al libro, secondo Irina Bokova, direttrice generale dell’UNESCO, risiede nella possibilità di riflessione sui modi più idonei per diffondere la cultura scritta e permettere che tutte le persone – uomini, donne e bambini – vi abbiano libero accesso. Ho detto ai miei nipoti, ripetendo le parole della direttrice, che i libri sono nostri alleati nella diffusione dell’educazione, della scienza, della cultura e dell’informazione tout court.

Poi ho chiesto loro di andare a prendere una cartina geografia per andare a cercare la città di Bangkok (Thailandia). Ho detto loro che è proprio questa la Capitale Mondiale del Libro 2013 in riconoscimento del programma promosso per diffondere la lettura tra i giovani e negli ambienti meno fortunati della popolazione tutta. 
"Ma zia ... vuole dire che si legge solo a Bangkok oggi?". "Beh, non proprio..." rispondo io a loro. 

Ho lasciato perdere la spiegazione ... ma non mi sono arresa. Sono andata al computer e ho cercato l'immagine che vedete qui sotto chiedendo loro cosa poteva significare:


Le risposte sono state sorprendenti: "Grazie ai libri è più in alto ... riesce a vedere oltre il muro". 
Poi l'attenzione è stata rivolta all'elefantino ... e a quel punto sono sorte una serie di domande ontologiche sull'esistenza o meno di un tale tipo di elefante!

Fantastico. 


Fonti
Unesco 
Blog.Graphe
Booksblog




lunedì 22 aprile 2013

Non solo quanti ebook, ma quante classifiche per ebook!

Non so se ci avete fatti caso, ma leggo sempre più spesso blog e siti web che propongono classifiche per ebook.

Ve ne vorrei proporre alcuni:
  • Il club della lettura del Corriere della Sera. Questo inserto esce ogni domenica e propone una classifica (5 posizioni) e sul web una serie di commenti degli utenti nella bellissima rubrica di Ehi Books curata da Alessia Rastelli; 
  • Booksblog in cui ogni mercoledì viene pubblicata la classifica degli ebooks (prime cinque posizioni) curata da Roberto Russo; 
  • Pianetaebook con la rubrica "classifiche ebook" (qui) che esce ogni martedì;
  • la Feltrinelli  con classifica di 100 prodotti ebook. 
Voi li leggete spesso? Fate uso delle classifiche ebook per poter poi usufruire di questi prodotti digitali? Oppure, indipendentemente dalle classifiche, voi leggete ebook per l'interesse del libro e per la comodità del mezzo? (in quest'ultima domanda, faccio riferimento a ottimi prodotti come quelli della Einaudi e delle Edizioni e/o). 

Fatemi sapere, se volete!

domenica 21 aprile 2013

20 aprile, classifica settimana 7 - 13 aprile: cambia poco, ma Camilleri è la nostra pianta sempreverde!

La lettura delle classifiche di questa settimana mi hanno fatto riflettere sul concetto gattopardiano del cambiamento. Saranno state le questioni attuali politiche e forse una certa dose di realismo, ma non pare anche a voi che ogni giorno poche cose cambino? 

Devo ritornare a pensare che il cambiamento è l'unica nostra certezza!

Dalla prossima settimana, una nuova piccola rubrica all'interno di Top Books! STAY TUNED!

IN ITALIA
Per questa settimana farò a meno dei dati di TuttoLibri e vi riporto la classifica tratta da iBuk che presenta una lista completa e redatta di 50 libri (settimana 8-14 aprile) realizzata in collaborazione da Arianna+:

  1. ZeroZeroZero, Saviano, Feltrinelli;
  2. Bianca come il latte, rossa come il sangue, D’Avenia, Mondadori; 
  3. Il mio diario, Violetta, Walt Disney; 
  4. La rivoluzione della luna, Camilleri, Sellerio;   
  5. Papa Francesco. Il nuovo papa si racconta. Conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti, Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti, Salani;
  6. Quattro etti d'amore, grazie, Gamberale, Mondadori;
  7. Aprite la mente al vostro cuore, Papa Francesco, Rizzoli;
  8. Fai bei sogni, Gramellini, Longanesi;   
  9. Educazione siberiana, Lilin, Einaudi;
  10. Il cielo e la terra. Il pensiero di Papa Francesco sulla famiglia, la fede e la missione della Chiesa nel XXI secolo, Papa Francesco, Abraham Skorka e D. F. Rosenberg, Mondadori.

Non posso proporre considerazioni incrociate rispetto alle classifiche precedenti. Quello che però posso constatare è che da un lato c'è un fortissimo interesse e curiosità verso la nuova figura del Papa e dall'altro è cambiato veramente poco, in termini di classifica.

Una cosa è certa ... Camilleri è uno scrittore per tutte le stagioni!

NEWS DAL MONDO
A livello americano (Publishersweekly), cambia la prima posizione e le altre la seguono:
  1. Daddy's Gone a Hunting, Mary Higgins Clark;
  2. The Best of MeNicholas Sparks;
  3. Lean In: Women, Work, and the Will to LeadSheryl Sandberg.
Per l'Inghilterra (Bookseller), rimane invariata solo la prima posizione:
  1. Gone Girl di Gillian Flynn;
  2. The mystery of Mercy Close di Marian Keyes (sito internet qui);
  3. Paul Hollywood's Bread di Paul Hollywood.
In Francia, con Livreshbdo, nulla è cambiato rispetto la scorsa settimana:
  1. One piece, vol. 66 : Vers le soleilEiichiro Oda;
  2. 7 ans après..., Guillaume Musso;
  3. DemainGuillaume Musso.