lunedì 11 febbraio 2013

Questione di diritti d'autore e punti di vista

Parlando nei post precedenti di diritto d’autore, ho trovato questo post interessante (Booksblog) da cui io vi riporto le osservazioni essenziali. 

Il 5 dicembre dello scorso anno, la Federazione Europea degli Editori si chiedeva:

Dobbiamo temere il peggio? È una domanda pertinente, specialmente considerando i legami e la quasi familiarità esistenti tra alcuni potenti gruppi di interesse privati anti copyright e alcuni dipartimenti e direttorati della Commissione. Per sgombrare il campo da equivoci : il messaggio che traspare è che il diritto d’autore è il nemico dei consumatori e del loro desiderio di accedere alla cultura. Questa non è solo l’opinione di pochi soggetti marginalizzati in Europa.

Questa domanda sorgeva spontanea a partire dall’iniziativa di José Manuel Barroso e della Commissione Europea di dibattere sul diritto d’autore.La Federazione Europea degli Editori pertanto, ponendo in primo piano la relazione tra diritto d’autore e quello dell’opera di un genio e considerando il cambiamento tecnologico, portò avanti principalmente due istanze:
  1. 1. il diritto degli autori di avere un giusto compenso per l’utilizzo fatto delle loro opere;
  2. 2. l’accesso pubblico a prodotti culturali.
Riporto, inoltre, una citazione della petizione della Federazione (tratta sempre dal sito):

ogni giorno, meccanismi che rendono possibile finanziare la creatività vengono contestati in nome della libera concorrenza; ogni giorno, si denigra il pagamento dei diritti privati. Insomma, tutte le fonti di introito degli autori sono minacciate e attaccate.

L’autore del post (Roberto Russo) infine si chiede “La petizione, secondo me, mette bene in chiaro una questione: chi beneficia, alla fine, di tutto questa confusione sui diritti d’autore per quel che riguarda gli eBook? A beneficio di chi? Non certo dei creatori stessi, la cui situazione generale diventa sempre più precaria in molti paesi! E nemmeno dei consumatori, il cui accesso alle opere non è facilitato dalla messa in discussione dei diritti d’autore e per cui il costo per l’acquisto di apparecchi digitali non è certo ridotto in alcun modo abbassando i pagamenti agli autori!”.


Già che siamo nell'argomento, vi propongo un ulteriore punto di vista, quello di un libraio. Il riferimento al post lo trovate qui. In sostanza quello che l’autore del post, ovvero il libraio Ciccio Rigoli di Ultima Books (vendita ebook), sostiene una più che condivisibile opinione sui DRM.

Rivolgendosi a editori, agenti e scrittori, rivendica il fatto che con questa tecnologia stia perdendo tempo e denaro. I motivi sono i seguenti:
  • tempo e denaro per spiegare ai lettori e alle lettrici di una certa età il meccanismo di autorizzazione del loro e-reader oppure spiegare il motivo per i quale si deve scaricare un altro programma e dare tutti i propri dati ad Adobe per poter autorizzare il computer e quindi acquisire la licenza per scaricare il libro che ha regolarmente pagato:
  • tempo e denaro per un riaccredito a un cliente che ha sbagliato a scaricare il libro e quindi non riesce a leggerlo oppure l’ha scaricato per più di 5 volte e quindi non lo può più scaricare;
  • tempo e denaro quando un possessore di tablet Android decide di non comprare mai più un ebook perché ha perso un sacco di tempo a scaricare un libro con Aldiko Reader;
  • tempo e denaro quando deve rispondere alla seguente domanda “Ma posso leggere questo libro sul mio Kindle?” e la risposta è la seguente “Purtroppo no, i libri in ePub oppure PDF con DRM non possono essere convertiti e quindi letti su Kindle”. E’ probabile che da allora in poi quella stessa persona comprerà per comodità soltanto su Amazon;
  • tempo e denaro quando un cliente, dopo aver provato a scaricare e non esserci riuscito, cerca il libro gratuitamente su qualche sito pirata e scopre che magari gli conviene non dover spendere soldi per qualcosa che potrebbe avere gratuitamente e in maniera più semplice.
Vi riporto, infine, l’immagine che fornisce il libraio a proposito dei DRM

Vi ricordate la pubblicità dei cancelli elettrici, quella che girava fino a qualche anno fa? Quella con il leone? Quella del cancello in mezzo al deserto? Bene, il vostro DRM è come quel cancello in mezzo al deserto: se uno ha la chiave, passa dal cancello, ma tutti gli altri possono passare tranquillamente dai lati. Spero che abbiate apprezzato la sottile metafora.

Nessun commento:

Posta un commento