giovedì 29 novembre 2012

I Promessi Sposi. Un romanzo-enciclopedia per tutto.

Questa settimana vi propongo uno degli incipit più conosciuti dagli italiani, anche perché sono sicura che tutti l'hanno studiato! 
Premetto che non si tratta propriamente dell'incipit, dal momento che il romanzo inizia ufficialmente con un prologo (giustificazione letteraria del narratore), bensì dell'inizio del primo capitolo. 

"Quel ramo del lago di Como ... ". Eccovi I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

CAPITOLO I
(breve analisi dell'incipit) 

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.

Si tratta di un inizio perfetto ed estremamente studiato dal Manzoni. Come se fosse un geografo o un naturalista, l'autore descrive dal vero quanto gli si presenta davanti. Inoltre, l'utilizzo dell'aggettivo dimostrativo (quel) rende lo spazio reale: in altre parole, il territorio di Lecco fra le Alpi di Orobie e i monti della Brianza diventa per il lettore il teatro dell'azione


Ma è la prospettiva a essere il colpo geniale di Manzoni: l'occhio del narratore sceglie gli elementi del paesaggio e conferisce alla descrizione il senso del movimento. Monti, fiumi, città e borghi sono gli spazi della storia visti dall'alto. 

Si noti, infine, la simmetria interna a disposizione incrociata delle coppie "a seni e a golfi" - " in nuovi golfi e in nuovi seni". 

La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di San Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talchè non è chi, al primo vederlo, purchè sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardando a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.


Da notare la conclusione del pensiero caratterizzato dal parallelismo dei due aggettivi vaghi e indefiniti come "oscuro-comune". 

Per un buon pezzo, la costa sale con un pendìo lento e continuo; poi si rompe in poggi e in valloncelli, in erte e in ispianate, secondo l'ossatura de' due monti, e il lavoro dell'acque. Il lembo estremo, tagliato dalle foci de' torrenti, è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vigne, sparse di terre, di ville, di casali; in qualche parte boschi, che si prolungano su per la montagna. Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace poco discosto dal ponte, alla riva del lago, anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso, quando questo ingrossa; un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città.

Dallo spazio geografico della storia, si passa a quello topografico del romanzo. E la prospettiva sembra abbassarsi fino a giungere a Lecco che quasi lega la parte geografica con quella topografica facendo incamminare il lettore nello spazio del romanzo. 

Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore d'alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia

L'apertura storica accenna alle trame di soprusi e di violenze del racconto e insieme allude alla contemporaneità. Non si dimentichi, infatti, che il lettori del 1827 o del 1840 invece del dominio degli spagnoli soffrivano quello degli austriaci. Molto bello è il procedimento per antitesi: esprimendo un qualcosa di opposto rispetto a quanto si vuole dire, Manzoni rende ironicamente (accarezzare) la logica del potere e rimanda a un universo sociale diviso in oppressi e oppressori


Dall'una all'altra di quelle terre, dall'alture alla riva, da un poggio all'altro, correvano, e corrono tuttavia, strade e stradette, più o men ripide, o piane; ogni tanto affondate, sepolte tra due muri, donde, alzando lo sguardo, non iscoprite che un pezzo di cielo e qualche vetta di monte; ogni tanto elevate su terrapieni aperti: e da qui la vista spazia per prospetti più o meno estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi, secondo che i diversi punti piglian più o meno della vasta scena circostante, e secondo che questa o quella parte campeggia o si scorcia, spunta o sparisce a vicenda.

La prospettiva diventa più dinamica. Il rapido spostarsi della visuale che corre seguendo l'intrecciarsi e i ramificarsi, lo scendere e il salire delle stradette, moltiplica i punti di vista grazie a inquadrature e scorci. Inoltre, non si dimentichi la dimensione itinerante del romanzo: il viaggio e le avventure dei due protagonisti.

Dove un pezzo, dove un altro, dove una lunga distesa di quel vasto e variato specchio dell'acqua; di qua lago, chiuso all'estremità o piùttosto smarrito in un gruppo, in un andirivieni di montagne, e di mano in mano più allargato tra altri monti che si spiegano, a uno a uno, allo sguardo, e che l'acqua riflette capovolti, co' paesetti posti sulle rive; di là braccio di fiume, poi lago, poi fiume ancora, che va a perdersi in lucido serpeggiamento pur tra' monti che l'accompagnano, degradando via via, e perdendosi quasi anch'essi nell'orizzonte. 

Continua il movimento ("andirivieni" e "serpeggiamento") e la costruzione del periodo è tale da iniziare con un indicatore spaziale ("dove") ripetuto tre volte che indica un qualcosa di generico seguito da due altri indicatori spaziali ("di qua" e "di là") che, invece, portano a una più precisa ubicazione (biforcazione). 

Il luogo stesso da dove contemplate que' vari spettacoli, vi fa spettacolo da ogni parte: il monte di cui passeggiate le falde, vi svolge, al di sopra, d'intorno, le sue cime e le balze, distinte, rilevate, mutabili quasi a ogni passo, aprendosi e contornandosi in gioghi ciò che v'era sembrato prima un sol giogo, e comparendo in vetta ciò che poco innanzi vi si rappresentava sulla costa: e l'ameno, il domestico di quelle falde tempera gradevolmente il selvaggio, e orna vie più il magnifico dell'altre vedute.

Prima di passare alla sequenza di Don Abbondio, Manzoni mette a fuoco il luogo dell'azione all'interno del paesaggio e congedandosi dalla sua magnificenza ("vari spettacoli", "spettacolo" e "magnifico dell'altre vedute"), riconduce il discorso con toni più domestici e quotidiani. 

Che dire?
Io trovo tutto il primo capitolo un capolavoro sotto tutti i punti di vista: sintattico, semantico, linguistico e stilistico. Per me è come un'enciclopedia. Ogni volta che lo rileggo trovo sempre un qualcosa che non avevo colto prima. Se procederete nella lettura, troverete una serie di termini coniati dal Manzoni che sono unici. Solo in un altro autore ho trovato una tale complessità sintattica: Gadda. E non a caso, Gadda era un grande estimatore del Manzoni. 

Vorrei, infine, far notare la perfetta chiusura dell'intreccio narrativo che interessa proprio la dimensione spaziale dei monti, dei fiumi e della casa natìa. Nell'ottavo capitolo, lo spazio del racconto, ovvero il borgo, cambia. Manzoni per rendere tale cambiamento un distacco anche per il lettore riporta i pensieri di Lucia: "Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo [...] Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontan! [...] Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo [...] Addio, casa natìa [...] Addio, casa ancora straniera [...] Addio, chiesa  ..."

Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia, e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini, mentre la barca gli andava avvicinando alla riva destra dell'Adda.

Magistrale, Manzoni. In tutto.


ALESSANDRO MANZONI
I Promessi Sposi
a cura di Ezio Raimondi e Luciano Bottoni
Principato - Leggere la narrativa
(collana a cura di Salvatore Guglielmo)
1997 - ottava edizione
(38000 lire!!!)


mercoledì 28 novembre 2012

Non esiste una casa editrice per ragazzi, esiste la Edizioni EL

Stavo cercando consigli sui libri da regalare a Natale e nella scelta ho filtrato la mia ricerca focalizzando l'attenzione sui testi per ragazzi. 

Scovo un sito molto interessante, ovvero quello delle Edizioni EL, gruppo editoriale triestino che comprende tre prestigiosi marchi editoriali (Edizioni EL, Einaudi Ragazzi, Emme Edizioni). 
E' molto bello. E ve lo consiglio. 




UN PO' DI STORIA. Non esiste letteratura per bambini: c'è la letteratura!
La casa editrice nasce a Trieste nel 1849 con l'apertura della "Sezione Letterario-Artistica" dell'importante compagnia di assicurazioni Lloyd Austriaco. Viene rinominata Editoriale Libraria e dopo la pausa della Seconda Guerra Mondiale la linea editoriale segue il programma ispirato all'idea di François Rui-Vidal:

Non esiste letteratura per bambini: c'è la letteratura; non ci sono colori per bambini: ci sono i colori; non c'è una grafica per bambini: c'è la grafica, che è il linguaggio internazionale delle immagini

Negli anni '80 nascono le Edizioni EL, come società indipendente dalla casa tipografica, e i librogame, veri e propri libri da giocare, in cui il lettore è protagonista e sceglie il proprio percorso in una narrazione "a bivi". 

Nel 1991, la Giulio Einaudi Editore entra come socio comperando metà del capitale di EL, e conferendo a EL i titoli per ragazzi del suo catalogo e i due marchi editoriali Einaudi Ragazzi e EMME Edizioni. Per ciascun marchio vengono ideate collane con una filosofia ben specifica:
  1. per Einaudi Ragazzi nasce "Storie e rime", che diventa brevemente la collana italiana di riferimento per i classici della letteratura per ragazzi (con autori come Gianni Rodari, Roberto Piumini, Mino Milani, Elsa Morante, Ian McEwan);
  2. per EMME Edizioni nascono "Prime pagine", seguita da "Per cominciare" e "Prime letture": collane rivolte ai bambini della scuola elementare, giocate sulla chiarezza dei testi, la leggibilità tipografica e la forza delle illustrazioni (tra gli illustratori, vanno ricordati almeno Altan, Nicoletta Costa, Agostino Traini, Marco Biassoni). Tutte queste collane godono ancora oggi di ottima salute editoriale, e pochi titoli sono usciti di catalogo.
E poi arrivano gli album illustrati e la narrativa seriale, come ben illustra la homepage del sito. 


Appare chiaro che uno degli autori di riferimento è Gianni Rodari, di cui non solo è possibile acquistare i libri, ma anche leggere la biografia. 


IL SITO
La grafica è veramente graziosa e anche sonora! L'apertura di un link viene sottolineata da un breve jingle musicale. 
Tra le diverse sezioni, quella a me più gradita è stata IL CATALOGO (menu in alto). Ricchissimo:
  • la saggistica di Rodari;
  • i primi libri (album, libri di stoffa, libri da bagno, ecc.);
  • libri sulle varie attività (bricolage, ma anche interessi vari come il mondo marino, ecc.);
  • libri gioco e pop up (album, libri puzzle, libri musicali, libri a tre dimensioni);
  • album illustrati;
  • libri e letteratura. Si tratta della sezione più ricca suddivisa tematicamente e in modo intelligente (sezione crepapelle, lumpi lumpi-il mio amico drago, belle astute e coraggiose, una fiaba in tasca, lettere e diari ecc.)
  • poesie (carinissima) con i pesci d'argento e i libri in tasca;
  •  categoria preadolescenti e adolescenti con storie di ragazzi pakistani, ma anche di integrazione sociale e di momenti di vita;
  • libri di divulgazione prevalentemente storica, manualistica e 
  • librogame.
Carina anche la sezione DOWNLOAD (menu laterale alla destra) con sfondi, screen saver e giochi (puzzle) da effettuare. 

CONSIDERAZIONI PERSONALI
Apprezzo molto chi si dedica completamente a uno specifico settore e target di riferimento. Il catalogo è molto ricco ed è anche ben pubblicizzato, anche se manca la sezione digitale degli ebook (cosa non da poco, dal momento che sempre più spesso vedo i miei nipoti usare computer e altri ragazzi usare ipad o ebook reader).

Io personalmente oserei di più. Ovvero proporrei questo sito proprio come un ludosito per bambini-ragazzi.  Cioè deve essere un sito a tutti gli effetti ricco di interattività e di intermedialità dove porre al centro l'interesse verso le storie, i suoi luoghi, i suoi tempi e i suoi personaggi. So che termini come interattività e intermedialità sono spesso usati e abusati, ma basta poco: video, animazioni, giochi, bacheche su cui lasciare messaggi o votare un libro, strumenti musicali con cui comporre piccoli jingle, correttori grammaticali, ecc.

Ribadisco il fatto che questo sito è già sull'ottima strada, ma già che lo è, che si proceda pure oltre
Scrivo questo perché so che quando i bambini vanno su Internet, con la supervisione dei genitori, vanno proprio a cercare giochi di composizione varia (trucco, cucina, giardinaggio, ecc.) che, se fossero abbinati a delle letture o fossero loro stessi delle integrazioni alle letture, sarebbe una bella idea.

Io quando da piccola leggevo le leggende di Artù, non avevo il web. Avevo le enciclopedie e i libri di storia. Ora i miei nipoti hanno anche il web.

lunedì 26 novembre 2012

Viaggio nel mondo degli ebook. Terza tappa: Mondadori

Terzo appuntamento dedicato alla Mondadori o meglio della LibriMondadori

Storia travagliatissima che, secondo me, va oltre il valore originario della casa editrice fondata nel 1907 da Arnoldo Mondadori. I numeri di questa casa editrice sono veramente esorbitanti, come lo sono anche le diverse attività tentacolari di questa azienda. 


LA SEZIONE EBOOK
La sezione ebook è ben strutturata e molto pulita a livello grafico (sfondo bianco con scritte a colori diversi ma efficienti). 

La pagina è suddivisibile in cinque sezioni:
  1. la banda principale sfondo rosso con l'immagine (bianca) di un ebook reader. Subito sotto, due sezioni: la prima (scorrevole) che rende noto delle principali iniziative e la seconda un elenco con le collane ebook. Ci sono tre collane (anche se il menu in fondo alla pagina ne fornisce due in più, che naturalmente cliccate non conducono a una pagina di contenuto): fiction, non fiction e xs. Di particolare interesse proprio quest'ultima, soventemente pubblicizzata sul sito. E' la collana degli extra d'autore (di cui però non trovo una spiegazione);
  2. direttamente sotto la banda delle principali iniziative (punto n. 1), ci sono due fasce molto interessanti: la prima (pienamente condivisibile) è un elenco orizzontale di video interviste agli autori (condivisibile sui social media e commentabile), la seconda è un elenco orizzontale delle ultime uscite (elenco scorrevole);
  3. a fianco di queste due bande orizzontali, ce ne sono altre due orizzontali. La prima indica gli autori (ciascuno di loro è munito di foto all'interno) e la seconda gli eventi (con mappa) legati al mondo dei libri e dell'editoria;
  4. sotto ancora alle due bande orizzontali, vi è l'ultima, molto ampia, che elenca le principali news. Si precisa che questa struttura della pagina è replicata anche nelle altre sezioni del sito;
  5. in fondo, un'ultima banda color grigio con i libri più visti più commentati

L'EBOOK
Ho provato a selezionare un ebook particolare e, anche se con difficoltà (perché per personale gusto, tra quelli in prima linea, non ne comprerei uno né cartaceo né digitale), sono particolarmente colpita. 

Ho scelto quello di Valerio Evangelisti Cartagena. Gli ultimi della Tortuga. Due sono le parti che compongono tale pagina. 

La prima vede la copertina con a lato autore/titolo/link_anteprima/sinossi e, ancora a lato, i dati editoriali del volume. Tra questi ricordo con piacere oltre alla condivisione, anche quella dell'aggiunta del link del volume al proprio blog. Scrivo "con piacere" e mentre contenta provo a cliccare, nulla succede. Mmm!


La seconda parte, invece, focalizza l'attenzione sull'autore e propone due sezioni. 
La prima con una breve biografia, la seconda (molto ben fatta) con la possibilità di prendere visione delle altre edizioni del libro, degli altri libri dello stesso autore e dello stesso genere. 


Dal mio punto di vista, il servizio è ben confezionato, ma ci sono piccole sbavature che andrebbero corrette. E' come se la forma ci fosse, ma la sostanza fino a un certo punto: ovvero manca un po' di web content nelle diverse sezioni. Inoltre, io aggiungerei anche una sezione totalmente dedicata alla spiegazione del mondo dell'ebook. Perché, forse non si è ancora capito, ma è un mondo a parte!



sabato 24 novembre 2012

Classifica settimana 16-22 novembre: new entry, ripensamenti e dubbi

Diverse novità questa settimana. A livello nazionale, la classifica viene in parte stravolta (e stravista?). A livello internazionale, la Francia rimane sempre un laboratorio di estremo interesse, mentre Inghilterra e Stati Uniti sorprendono poco.

IN ITALIA
Da TuttoLibri recupero la seguente classifica:
  1. Una voce di notte, Camilleri, Sellerio;
  2. Storia di un corpo, Pennac, Feltrinelli;
  3. Cinquanta sfumature di grigio, James, Mondadori;
  4. Milioni di milioni, Malvaldi, Sellerio;
  5. Venuto al mondo, Mazzantini, Mondadori;
  6. Cinquanta sfumature di nero, James, Mondadori;
  7. Il mio nome è nessuno, Manfredi, Mondadori;
  8. Cinquanta sfumature di rosso, James, Mondadori;
  9. L'oroscopo, Fox, Cairo Publishing;
  10. I custodi della biblioteca, Cooper, Nord.
Sarò forse l'unica, ma non riesco a spiegarmi l'uscita dalle prime dieci posizione di McEwan. Non ho ancora letto il libro, ma non vedo l'ora di farlo. Ma al di là di questo mio dubbio, analizziamo assieme la classifica. 

Camilleri rimane in prima posizione e Malvaldi si difende bene, come appare anche per la trilogia della James. Pennac fa un sostanzioso balzo in avanti ed entrano tre nuovi libri che, basandomi sul prospetto di Genta, risultano:
  • la narrazione omerica del citazionista Manfredi sull'entrata in guerra di Ulisse;
  • l'analisi astrologica del 2013 secondo Paolo Fox (anche se il 2012 non è ancora finito. Vero?);
  • il bibliothriller di Glenn Cooper (ultimo della trilogia incentrati sulla figura di Will Piper, detective dell'F.B.I.).
A me, sinceramente, qualcosa non torna. E McEwan?

NEWS DAL MONDO
A livello americanoPublishersweekly, la situazione cambia rispetto alla scorsa settimana:
  1. in prima posizione Jeff Kinney con Diary of a Wimpy Kid: The third Wheel (Abrams/Amulet, $13.95). Si tratta del settimo libro delle avventure di Wimpy Kid alle prese con il ballo di scuola e questioni d'amore;
  2. in seconda posizione Vince Flynn con Last Man (Atria Books, $27.99), 14 esimo bestseller dell'autore, testo tipicamente americano tra CIA e Afganistan;
  3. in terza posizione James Patterson con Merry Christman, Alex Cross (Little Brown and Company, $28.99). Patterson, 37esimo secondo Forbes nella 100 Celebrities, propone un bestseller (forse natalizio?) con protagonista un poliziotto che deve salvare una famiglia a Natale. 
In Inghilterra, tramite BooksellerJamie Oliver, rimane in seconda posizione, mentre Sylvia Day (erotismo post James, Bared To You) in prima.

In Francia, con Livreshbdo, Joel Dicker con La vérité sur l'affaire Harry Quebert si piazza in prima posizione, seguito da Jérome Ferrari con Le sermon sur la chute de Rome e da Yves Sente-André Juillard con Le serment des cinq lords.
Quest'ultimo mi interessa molto. Seguendo lo stile britannico, il poliziesco dei due autori pare essere un ottimo fumetto.

venerdì 23 novembre 2012

Esiste un senso delle cose? Feynam ci prova ... e ci riesce col dubbio!

Lo scorso Natale, una delle mie più care amiche decise di regalare a me e a un'altra mia cara amica due libri. Aveva scelto i testi, ma non aveva fissato gli abbinamenti (a chi delle due regalare cosa). Decise allora di far scegliere a noi ... e, quando aprii il regalo, non avrei potuto che essere soddisfatta. 

Il testo è Il senso delle cose di Richard P. Feynman e, anche se il formato narrativo non è quello abituale dei post finora dedicati alla rubrica WE(ekly)Book, mi ha fatto piacere leggerlo. 

Il titolo è pretenzioso, ma se l'autore fin dall'inizio parla di incertezza con umiltà scientifica, allora la sensazione di pretenziosità sfuma. 

L'AUTORE
Feynman è stato uno dei più grandi fisici del ventesimo secolo (Premio Nobel conferito nel 1965 per il suo lavoro nell'elettrodinamica quantistica con profonde conseguenze per la fisica delle particelle), è ritenuto il padre delle nanotecnologie, con il suo discorso There's plenty of room at the bottom, ed è considerato uno degli ispiratori del computer quantistico (Leggetelo!).

Il testo è lineare e semplice da leggere. E' una raccolta di interventi tenuti in tre conferenze (Aprile 1963, Università di Washington - Joan Danz Lectures Serier) che non solo rendono l'idea della materia trattata e riformulata per un certo pubblico, ma anche della personalità dell'autore. Capita spesso di leggere "Ora la mia autorità è andata a farsi benedire" (p. 103). Oppure:

Che cosa so io di religione, o di politica? Molti colleghi si sono messi a ridere e mi hanno detto: "Vorrei proprio venirti a sentire. Non sapevo ti interessassero queste cose". Ovviamente sanno benissimo che mi interessano: solo, non pensavano che io osassi parlarne in pubblico
(pp. 13 - 14)


La vita è la vita, in tutte le sue forme. Che alla base di ogni essere vivente vi sia la stessa chimica è veramente una cosa fantastica. E per tutto questo tempo noi esseri umani siamo stati tanto orgogliosi da non voler riconoscere nemmeno la nostra parentela con gli animali
(pp. 21 - 22)

Come non entrare in sintonia con questa persona?
Ho particolarmente apprezzato la sua genuina semplicità e la sua grande passione presenti nelle sue spiegazioni del significato della scienza ("Stranamente molti non credono che nella scienza ci sia posto per la fantasia. E' una fantasia di un tipo speciale, diversa da quella dell'artista. Il difficile è cercare di immaginare qualcosa che a nessuno è mai venuto in mente, che sia in accordo in ogni dettaglio con quanto già si conosce, ma sia diverso; e sia inoltre ben definito, e non una vaga affermazione. Non è per niente facile", p. 32).

IL DUBBIO E L'INCERTEZZA SONO PREZIOSI
Feynman parla spesso di dubbio e di incertezza. Addebita al dubbio una sua libertà di espressione in quanto non deve essere temuto, ma accolto volentieri  come una preziosa opportunità:


Il dubbio ci spinge a guardare in nuove direzioni e cercare nuove idee [...]
Se non si potesse, o volesse, guardare in nuove direzioni, se non si avessero dubbi, o non si riconoscesse il valore dell'ignoranza, non si riuscirebbe ad avere idee nuove.
(p. 36)

Intraprendere lo studio delle scienze significa porsi nell'ottica di imparare a dubitare e, per alcuni, interfacciarsi con quella crisi che nasce dal conflitto tra scienza e religione. Certo dipende anche dall'educazione ricevuta, tuttavia chi intraprende tali studi incontra oggetti e concetti di dimensioni sproporzionate e impressionanti. Pensate alle galassie! Però il ragionamento condotto dal fisico è tale per cui scienza e questioni morali sono indipendenti. E la questione dell'indipendenza interessa anche il rapporto tra Stato e questioni scientifiche:

Non siamo poi così intelligenti. Siamo stupidi, siamo ignoranti, e dobbiamo mantenere un canale aperto. Io credo che i poteri dello Stato debbano avere un limite, ma qui mi preme sottolineare soprattutto una cosa, che riguarda la vita intellettuale. 
Lo Stato può arrogarsi il diritto di decidere della verità di princìpi scientifici, né di prescrivere in alcun modo su quali questioni indagare. Lo Stato non può determinare il valore estetico di creazioni artistiche, né limitare le forme di espressione letteraria e artistica. Lo Stato non può pronunciarsi sulla validità di dottrine economiche, storiche, religiose o filosofiche
Ha invece il dovere verso i suoi cittadini di mantenere la libertà, e di permettere a ciascuno di contribuire all'avventura e al progresso del genere umano. 
Grazie.  
(pp. 64 - 65)

E' necessaria una certa apertura mentale di fronte a nuove soluzioni. Bisogna non precludersi la possibilità di scoprire nuove cose piuttosto che scegliere ora una volta per tutte oppure aspettare. "Posso solo essere incerto" (p. 103) 



RICHARD P. FEYNMAN
Il senso delle cose
Adelphi 
2010
(15,00 euro)


giovedì 22 novembre 2012

TUTTI SANNO ... che Philip Roth è il migliore.

Per l'incipit di questa settimana, vi propongo un qualcosa di leggermente diverso. 

Il testo selezionato è La macchia umana di Philip Roth. Scritto magistralmente. Nulla da aggiungere quando si ha la sensazione di leggere qualcosa di assolutamente perfetto. 

Vorrei però fare qualcosa di diverso. Ovvero vorrei non tanto riportare quanto scritto nella prima pagina del romanzo (che, comunque, trovo perfettamente riepilogativa), bensì quanto presente nelle due pagine a seguire. Mai ho letto una così compiuta analisi della società e mai, eccezion fatta per Saramago, ho fagocitato queste due pagine.

L'ESTATE DELL'IPOCRISIA


L’estate in cui Coleman mi fece le sue confidenze su Faunia Farley e il loro segreto fu, in modo abbastanza appropriato, l’estate in cui il segreto di Bill Clinton venne a galla in ogni suo minimo e mortificante dettaglio: in ogni suo minimo e ‘vivido’ dettaglio, là dove la vita, come la mortificazione, stillava dall’asprezza dei dati specifici. Non avevamo avuto una stagione come quella da quando qualcuno era incappato nella nuova Miss America nuda in un vecchio numero di “Penthouse”, foto di lei elegantemente in posa in ginocchio e sdraiata sulla schiena che costrinsero la ragazza, piena di vergogna, a restituire la corona, per diventare, in un secondo tempo, una celebre pop star. Quella del novantotto del New England fu un’estate di sole e di uno squisito tepore; l’estate – nel baseball – di una mitica battaglia tra un dio degli ‘home run’ bianco e un dio degli ‘home run’ di pelle scura; e, in America, l’estate di un’orgia sessuale di bacchettoneria, un’orgia di purezza nella quale al terrorismo - che aveva rimpiazzato il comunismo come minaccia permanente alla sicurezza del paese – subentrò, come dire, il xxx, e un maschio e giovanile presidente di mezza età e un’impiegata ventunenne impulsiva e innamorata, comportandosi nell’Ufficio Ovale come due adolescenti in un parcheggio, ravvivarono la più antica passione collettiva americana, storicamente forse il suo piacere più sleale e sovversivo: l’estasi dell’ipocrisia.


Roth contestualizza il periodo in cui è vissuto il suo protagonista, Coleman Silk, rievocando perentori giudizi moralistici che spesso sono frutto di idealistici stereotipi. Nulla succede mai per puro caso e le scelte narrative hanno sempre un loro motivo poco arcano, in questo caso, ma molto esemplificativo.


AVER VISSUTO NEL 1998

Nell'aula del Congresso, sulla stampa e alla televisione, i cialtroni tronfi e morigerati, smaniosi d'incolpare, deplorare e punire, facevano i moralisti a più non posso: tutti in un parossismo calcolato di quello che Hawthorne (il quale, negli anni tra il 1860 e il 1870, abitava a non molte miglia dalla porta di casa mia) identificò, nel paese nascente di tanto tempo fa, come "lo spirito di persecuzione"; tutti ansiosi di celebrare gli astringenti riti purificatori che avrebbero estirpato l'xxx dall'esecutivo, rendendo cosi la situazione abbastanza confortevole e sicura perché la figlia decenne del senatore Lieberman potesse riprendere a guardare la tivù col suo imbarazzato paparino. No, se non siete vissuti nel 1998 non sapete cos'è l'ipocrisia. Il columnist conservatore William F. Buckley scrisse nella sua rubrica: "Quando lo fece Abelardo, fu possibile evitare che si ripetesse", insinuando che il modo migliore di rimediare all'illecito presidenziale - quella che Buckley definiva, altrove, l' "incontinente carnalità di Clinton" - forse non era una cosa incruenta come l'impeachment ma, piuttosto, il castigo che nel dodicesimo secolo venne inflitto al canonico Abelardo dal coltello dei compari del collega ecclesiastico di Abelardo, il canonico Fulberto, per vendicare la seduzione e il matrimonio segreto con la nipote di Fulberto, la vergine Eloisa. Diversamente dalla fatwa di Khomeini che condannava a morte Salman Rushdie, l'intenso desiderio nutrito da Buckley per la pena correttiva della castrazione non comportava incentivi finanziari per il possibile esecutore. Questa era suggerita, tuttavia, da uno spirito non meno severo di quello dell'ayatollah, e in nome di ideali non meno elevati.

Ve la ricordate quell'estate? Io sì. Io mi ricordo due cose principalmente: la prima, la sequenza di immagini di  Monica Lewinsky, di Bill Clinton in vacanza e abbracciato a sua moglie; la seconda, i dibattiti televisivi  con le presunte ricostruzioni e opinioni sul rapporto marito-moglie e sul tradimento.

Mi ricordo perfettamente quali erano i pensieri miei e quelli della mia famiglia seduti a tavola per cena: ma a me/noi cosa importa della sfera privata di Clinton? Perché ai cittadini e ai parlamentari americani dovrebbe tanto interessare? Certo è vero che questa persona era il Presidente degli Stati Uniti d'America e quando poi in Università studiai Weber, allora capii qualcosa in più: gli uomini politici devono seguire una certa etica nel loro agire. Si tratta dell'etica della responsabilità secondo la quale ogni fatto che avviene nella società produce delle conseguenze, alle quali il politico si deve adattare; se ciò che sta accadendo si discosta dai suoi dogmi esso deve, in qualche modo, mediare.

IL GUAZZABUGLIO DI UN'ESTATE NAUSEABONDA

Era estate, in America, quando tornò la nausea, quando non cessarono gli scherzi, quando non cessarono le congetture e le teorie e le iperboli, quando l'obbligo morale di spiegare ai propri figli la vita degli adulti fu abrogato per tenere viva in loro ogni illusione sulla vita degli adulti, quando la meschinità della gente apparve semplicemente schiacciante, quando una specie di demone era stato sguinzagliato nel paese e, da ambo le parti, la gente si chiedeva: "Perché siamo cosi pazzi?", quando uomini e donne, svegliandosi al mattino, scoprivano che durante la notte, in un sonno che li aveva trasportati oltre l'invidia o il ribrezzo, avevano sognato la spudoratezza di Bill Clinton. Sognai io stesso un gigantesco striscione, dadaisticamente teso come uno degli involucri di Christo da un capo all'altro della Casa Bianca, con la scritta QUI ABITA UN ESSERE UMANO. Era l'estate in cui - per la miliardesima volta - il casino, il pasticcio, il guazzabuglio si dimostrò più sottile dell'ideologia di questo e della moralità di quello. Era l'estate in cui il pene di un presidente invase la mente di tutti e la vita, in tutta la sua invereconda sconcezza, ancora una volta disorientò l'America.


La versione inglese dell'ultima frase posta in grassetto qui sopra è la seguente:

the jumble, the mayhem, the mess 
proved more subtle than this one's ideology and that one's morality

Trovo che la traduzione italiana di Vincenzo Mantovani dei tre sostantivi sia perfetta, soprattutto del terzo. Il guazzabuglio gaddiano ben rende l'idea dell'elevatezza del mestiere di scrivere, ma soprattutto della difficoltà di individuare e punire il colpevole. Perché alla fine, siamo tutti figli della stessa società.


PHILIP ROTH
La macchia umana
ET Einaudi
2012 - 17esima edizione
(12,50 euro)






P.S. Ho posto delle xxx a livello del primo e secondo paragrafo riportato per una questione molto semplice: questi post li potrebbero leggere diverse persone tra cui i miei stessi nipoti. Non ritengo opportuno, per la loro età, inserire il termine (anche se penso che questo post non lo leggeranno!). Passerò per bigotta, andando contro la linea generale di questo post, però se lo leggessero? Cosa penserebbe la loro madre e come potrei spiegare loro certe cose? (anche se, ripeto, non lo leggeranno!)

mercoledì 21 novembre 2012

Paura del buio? Oh cari nipoti leggete anche qualche giallo!

Quanti di voi non hanno mai letto un giallo junior o uno dei gialli dei ragazzi della Mondadori? 

Estate di non so quanti anni fa (campeggio con la famiglia).
Mercatino serale nel paese di Le Castella (Calabria).
Acquisto di ben tre testi della serie "Il giallo dei ragazzi":
  1. Il guerriero di vetro di Carolyn Keene;
  2. La locanda dei lillà di Carolyn Keene;
  3. Fiori sul ghiaccio di Pierre Marc & Sire Sack.
Ammetto che gli ultimi due li scelsi io, mentre il primo mio fratello ... alla fine, passarono tutti sotto la mia lettura!

CARATTERISTICHE DELLA COLLANA A SFONDO GIALLO
Il giallo dei ragazzi è il nome di una collana editoriale di tascabili per ragazzi della casa editrice Mondadori, iniziata nel 1970. Graficamente è molto simile a Giallo Mondadori (tra cui c'è anche quella di I grandi classici del giallo - Mondadori). 

Il giallo come genere di narrativa popolare è nato verso la metà del XIX secolo e ha come oggetto principale la descrizione di un crimine e dei personaggi coinvolti. Spesso si sovrappone ad altri generi (fantascienza, ad esempio) in virtù della vastità dell’oggetto. 
Probabilmente la prima pubblicazione di questo genere è I delitti della Via Morgue di Edgar Allan Poe (1841); a questo seguiranno quelli di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie

Si deve, però, precisare che il termine giallo, per circoscrivere questo tipo di genere, è utilizzato qui in Italia proprio in riferimento alla collana della Mondadori, ideata da Lorenzo Montato. Il termine giallo, dal colore della copertina, ha così sostituito quelli di poliziesco o di storia criminale o detective

UN QUALCOSA DI SERIALE E INTERATTIVO ... anni '70-'80
Personalmente quello che io più apprezzavo della collana era un certo mix di serialità e interattività

La serialità era concepita come l'occasione di creare continuamente appuntamenti interessanti:
  • ogni singolo volume aveva un suo numero (i miei sono 144, 151 e 153);
  • alla fine del giallo vero e proprio c'era la rubrica gialloflash a cura di Leone Bosi. Fighissima!!! Si parlava già di role-play, citando i wargame e riproducendo piccoli modellini di carri armati, oppure di flipper e dei primi elaboratori elettronici in miniatura, ma anche di ecologia con temi connessi all'uso dl petrolio e dell'energia nucleare. Mi viene da piangere ...;
  • la presentazione, in ultima pagina, del prossimo giallo con una breve sinossi.
A livello di interattività, mi ricordo che era possibile compilare una breve scheda di valutazione del libro (probabilmente non nell'edizione in mio possesso, ma in quelle più avanti negli anni) da inviare direttamente alla redazione.

Fantastico. Diverse tempistiche, diversi modi e diversi contenuti da leggere. Un po' come una rivista o un fumetto.

PERCHE' REGALARE UN GIALLO A UN NIPOTE? 
Considerando prima di tutto l'età del bambino, secondo me regalare o comprare un giallo per ragazzi (rigorosamente per loro!) è una buona azione di avvicinamento alla lettura. Io ricordo che il primo libro letto tutto d'un fiato e quello che mi fece vivere in prima persona le avventure narrate fu un giallo. Appassionante, da leggere in ogni luogo e in ogni tempo: si provano sensazioni ed emozioni quasi al limite, come quelle connesse alla paura. 
Provare paura non fa male. E' una sensazione viva che, se ben incanalata e interpretata (realtà/finzione), rende la lettura un momento veramente vissuto

Non si dimentichi poi che spesso i gialli costituiscono di per sé un mondo seriale: provate a iniziare un libro di Agatha Christie ... vi viene voglia subito di continuare con gli altri. 

lunedì 19 novembre 2012

Viaggio nel mondo degli ebook. Seconda tappa: Feltrinelli

Anche solo per aver pubblicato due testi di importanza mondiale, come Il dottor Živago e Il gattopardo (quest'ultimo, in assoluto, uno dei miei libri più cari per il calibro della cifra stilistica), La Feltrinelli merita di posizionarsi subito dopo l'Einaudi. 

Ammetto che se sono di fretta e sono alla ricerca di un libro, io vado alla Feltrinelli. Nulla da togliere alle piccole librerie che, comunque, continuo a frequentare (ho i miei posti preferiti tra Asti e Torino) e concordo con Aldo Cazzullo quando dice: 

Molte librerie indipendenti sono in grande difficoltà. La crisi addenta i Piccoli, anche in questo cruciale settore. Perché non sono a rischio soltanto posti di lavoro e volumi d'affari; sono pezzi di città che svaniscono, luoghi di aggregazione che vanno perduti, un patrimonio di cultura e di storia che si impoverisce. E' evidente che si deve fare qualcosa.
Il fenomeno non è nuovo. Ma con la crisi sta precipitando. La legge pensata per bloccare gli eccessi di ribasso, vale a dire gli sconti, alla fine si è rivelata controproducente. Perché, se girano meno soldi, e se la promozione diventa più difficile, si vendono meno libri.

Anche se non concordo pienamente con la sentenza "Non c'è dubbio che la cultura della parola scritta - e stampata - stia vacillando" perché bisogna considerare cosa si intende per lettura, per parola scritta e pubblicata (anche se sulla stampata, ho maggiori punti di accordo), vorrei continuare l'analisi delle offerte che le diverse case editrici propongono per gli ebook

LA SEZIONE EBOOK
La sezione eBooks si presenta molto composita, forse un po' troppo, dal punto di vista grafico. E' composta di tre bande verticali in cui le due laterali presentano, rispettivamente, possibilità di filtro (lingua, genere, supporto e fasce di prezzo) a sinistra, e la classifica (Top 100 eBooks) a destra. 

La seconda banda verticale è quella più "nevrotica"  ed è composta di una serie di fasce orizzontali ognuna delle quali è alternata da bande pubblicitarie. 



Questa la struttura:
  • una prima fascia in cui si presenta gli ebook attraverso una vetrina scorrevole e filtrabile (parametri: vetrina, Italiana, Internazionale, Gialli, Scienze Sociali, Ragazzi);
  • una seconda fascia in cui la casa editrice consiglia alcuni ebook italiani;
  • una terza fascia con le offerte della Bompiani;
  • una quarta fascia con i libri firmati Camilleri;
  • una quinta fascia con le offerte di Apogeo Informatica;
  • una sesta fascia con le offerte di Add Edizioni
Ribadisco il fatto che la continua alternanza di fascia/banda-e pubblicitaria-e risulta, nel corso della lettura, un po' troppo pesante. Naturalmente la pubblicità proposta è sempre inerente al mondo della lettura e dell'editoria, ma la sensazione che si percepisce è che tutto sia considerato come un unico calderone che, sebbene ricco, è nel contempo disorientante.

L'EBOOK
Quando si seleziona l'ebook interessato, ammetto che il disorientamento svanisce e che tale impostazione è molto ben fatta. C'è tutto, dai parametri editoriali del libro a spiegazioni sul formato e sull'utilizzo.
Corretto è, infatti, porre il lettore in condizione di capire sempre cosa stia facendo e cosa si accinga a comprare: è per questo che il link eBook cosa sono e come si leggono (che poi si presenta come un semplice pdf) è un'ottima  trovata. Apprezzo, inoltre, la fascia laterale dedicata alla classifica di libri venduti dell'autore di cui si è selezionato l'ebook.

Manca, però, l'opportunità di leggere anche solo una pagina: questo, dal mio punto di vista, è un elemento importante. Mentre era possibile farlo, in alcuni casi, sul sito dell'Einaudi, in quello della Feltrinelli la lettura rimane vincolata alla creazione di un ID Adobe:


Per scaricare e leggere un ebook protetto da DRM Adobe è necessario disporre di un account Adobe, ovvero un ID e una password autorizzati da Adobe.
I sistemi DRM hanno l’obiettivo di contrastare la pirateria e la diffusione di copie non autorizzate.
Il sistema DRM di Adobe su file Epub e PDF è lo standard scelto dagli editori italiani e europei.
Essi limitano il numero di copie e/o trasferimenti degli ebooks e definiscono per ogni ebook le possibili azioni effettuabili dall’acquirente.
E’ possibile trasferire i libri protetti da DRM Adobe su un massimo di 6 computer e 6 dispositivi mobili.
Qualora tale limite venisse superato, occorre richiedere al servizio di assistenza Adobe un’estensione di tale limite.
Salvo eccezioni, non è consentita la stampa.

Rimangono le mie perplessità sulla tracciabilità ovvero su quel bitstream watermarking (il marcatore) che già con i file audio formato MP3 si era iniziato a fare. E come andò a finire nel campo della musica? Ecco a voi la risposta: Le major discografiche salutano lucchetti e DRM.

E voi, cosa ne pensate? 

sabato 17 novembre 2012

Classifica settimana 9-15 novembre: il team vincente della Sellerio

Quando la scorsa settimana lessi l'entrata in classifica di Malvaldi, e anche molte recensioni positive, avevo il presentimento che la Sellerio potesse conquistare ben due posizioni di vetta. E così è avvenuto.

IN ITALIA
Da TuttoLibri recupero la seguente classifica:
  1. Una voce di notte, Camilleri, Sellerio;
  2. Milioni di milioni, Malvaldi, Sellerio;
  3. Cinquanta sfumature di grigio, James, Mondadori;
  4. Venuto al mondo, Mazzantini, Mondadori;
  5. Cinquanta sfumature di nero, James, Mondadori;
  6. Storia di un corpo, Pennac, Feltrinelli;
  7. Cinquanta sfumature di rosso, James, Mondadori;
  8. Il corpo umano, Giordano, Mondadori;
  9. La danza dei draghi, Martin, Mondadori;
  10. Miele, McEwan, Einaudi.
Nonostante l'assoluta predominanza della Mondadori, mi rende felice vedere anche un qualcosa di diverso. Al di là delle prime due posizioni, mi rincuora la presenza di McEwan con Miele (che assolutamente leggerò) e mi stupisce, anche se fino a un certo punto, quella di Mazzantini con Venuto al mondo. Affermo "anche se fino a un certo punto", perché è sufficiente osservare le uscite cinematografiche per capirne il motivo e per complimentarsi per l'accoppiata Mazzantini-Castellitto. 


NEWS DAL MONDO
A livello americanoPublishersweekly, cambia la prima posizione, con Perfect Hope di Nora Roberts (Berkley Publishing Group, $ 16.00), ma rimane la seconda con Racketeer di John Grisham (Doubleday Books, $28.95). In terza posizione, invece, la cucina con Barefoot Contessa Foolproof: Recipes You Can Trust di Ina Garten (Clarkson N Potter Publishers, $35.00). Perfect Hope si presenta come l'ultimo episodio della serie di romanzi della Inn BoonsBoro Trilogy di Roberts. 

In Inghilterra, tramite Bookseller, c'è un importante balzo in avanti di Jamie Oliver, pronto a cucinare in 15 minuti (Jamie in 15 minutes) che scavalca Sylvia Day (erotismo post James, Bared To You), e in Francia, con Livreshbdo, si ritrova sempre la James con Fifty Shades, vol. 1: Cinquate nuances de Grey. Posizione seconda per Joel Dicker con La vérité sur l'affaire Harry Quebert e posizione terza per Jérome Ferrari con Le sermon sur la chute de Rome

Solo due osservazioni: i) con Joel Dicker, scrittore leva 85 al suo secondo romanzo, si coglie l'occasione di leggere un thriller ambientato e tratteggiato in America; ii) con Jérome Ferrari, invece, si ha l'occasione di leggere l'inevitabile e l'irrevocabile destino di amici di paese che cercano invano di costruire il migliore dei mondi possibili. Due testi molto interessanti

Infine, l'Internazionale, per questa settimana, suggerisce:
  • Charles Burns, The hive;
  • Jennifer Egan, Guardami;
  • John Irving, In una sola persona;
  • Marco Santagata, Dante. Il romanzo della sua vita;
  • Nick Hornby, Sono tutte storie;
  • Salman Rushdie, Joseph Anton;
  • Thad Ziolkowski, Tempeste
Punteggio massimo a Hornby per il quale "Il tempo trascorso con un libro non è mai del tutto sprecato, nemmeno se l'esperienza non è stata felice: qualcosa da imparare c'è sempre". 

venerdì 16 novembre 2012

Un libro semplice ed elegante: L'eleganza del riccio

Ammetto che ne avevo sentito parlare via web, ma soprattutto ammetto che avevo visto il trailer del film, trasposizione del libro, che mi aveva suscitato interesse. Il libro in questione è L'eleganza del riccio di Muriel Babery.

E mi è piaciuto. Dalla scelta narrativa di utilizzare l'impianto diaristico alla scelta delle protagoniste, dei luoghi dei loro incontri e dei "vicini di casa" ... fino alle citazioni filosofiche e letterarie. Non è complesso, anche perché non tutti i libri devono necessariamente essere complessi.
Anzi, l'ho trovato semplice nella sua eleganza

Una portinaia, Renée Michel, non è una comune portinaia, come una bambina di dodici, Paloma Josse, non è una semplice bambina. 

Renée è intellettualmente attiva e colta (dalla filosofia al cinema, dalla letteratura alla cultura giapponese), sebbene faccia di tutto per nascondere la propria intelligenza. 

Forse il mio gatto, che al momento colgo come un quadrupede obeso con baffi vibranti e che nella mia mente sistemo nella casella etichettata "gatto", è in verità e nella sua stessa essenza un'appiccicosa palla verde che non fa miao. Ma i miei sensi sono conformati in modo tale che non mi appaia questo, e che l'immondo ammasso di colla verde, ingannando il mio disgusto e la mia ingenua fiducia, si presenti alla mia coscienza nelle sembianze di un animale domestico ingordo e setoso. 
Ecco l'idealismo kantiano
(pp. 52 - 53)

Paloma è un piccolo e minuzioso giudice dell'Umanità che lotta contro una famiglia ricca (soprattutto contro la mamma, perfettamente tratteggiata) che lei stessa non riesce a capire e contro la mediocrità dei suoi vicini. Per questo ha pianificato di suicidarsi con i barbiturici il giorno del suo compleanno e di dare fuoco all'appartamento per cancellare ogni sua traccia. 

Ma una cosa è certa, nella boccia io non ci vado. E' una decisione ben ponderata. Anche per una persona come me, così intelligente, così portata per lo studio, così diversa dagli altri e così superiore ai più, la vita è già perfettamente prestabilita, e viene quasi da piangere: a quanto pare nessuno ha pensato che, se l'esistenza è assurda, una brillante riuscita non vale più del fallimento.
(p. 16)

Dovevano incontrarsi e dovevano capirsi reciprocamente attraverso momenti di lettura, di conversazione e di silenzi. Le anime simili, però, non sempre si incontrano e si capiscono immediatamente, spesso necessitano di un catalizzatore che possa farle reagire assieme. 

La camelia sul muschio del tempio, il violetto dei monti di Kyoto, una tazza di porcellana blu, questo dischiudersi della bellezza pura nel cuore delle passioni effimere non è ciò a cui aspiriamo tutti? E che noi, Civiltà occidentali, non sappiamo raggiungere?
La contemplazione dell'eternità nel movimento stesso della vita. 
(p. 94)


Si tratta del giapponese Kakuro Ozu che, con estrema semplicità e modi naturali nel comportamento, rianimerà sentimentalmente Renée e illuminerà Paloma facendole capire qualcosa in più sulla vita.

Quindi non bisogna affatto dimenticare. Occorre vivere con la certezza che invecchieremo e che non sarà né bello né piacevole né allegro. E ripetersi che ciò che conta è adesso: costruire, ora, qualcosa, a ogni costo, con tutte le nostre forze. Avere sempre in testa la casa di riposo per superarsi continuamente e rendere ogni giorno imperituro. Scalare passo dopo passo il proprio Everest personale, e farlo in modo tale che ogni passo sia un pezzetto di eternità. 
Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita
(pp. 123 - 124)

Non ho esattamente un pensiero profondo al riguardo. E poi come si fa a pensare qualcosa di profondo quando la tua anima gemella giace nel frigorifero dell'ospedale? [...]
mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. [...]
Sì, è proprio così, un sempre nel mai. [...]
andrò alla ricerca de sempre nel mai. 
La bellezza, qui, in questo mondo. 
(pp. 318 - 319)

MURIEL BARBERY
L'eleganza del riccio
Edizioni e/o
2009
(18,00 euro)







Due video vi presento. Il primo è una brevissima intervista a Muriel Barbery, il secondo è il trailer del film. Entrambe sono in francese ... lingua estremamente elegante!