"Dovrà imparare ad affrontare le sue paure" Ned corrugò la fronte. "Non avrà tre anni per sempre. E l'inverno sta arrivando".
"Lo so." Perfino dopo tanti anni, ogni volta che udiva quelle parole Catelyn rabbridiva. Il motto degli Stark. Ogni nobile Casa aveva il proprio. Motti di famiglia, punti di riferimento, invocazioni di speranza. Frasi che parlavano di onore e gloria, promettevano lealtà e verità, giuravano fede e coraggio. Gli Stark erano diversi. "L'inverno sta arrivando": questo era il loro motto. Strana gente, questi uomini del Nord. Per l'ennesima volta, Catelyn non poté evitare di pensarlo.
Mentre la maggior parte degli italiani sudava e respirava affannosamente sotto la calura cocente del non così lontano agosto 2012, io mi trovavo beata e rinfrescata sia fisicamente sia mentalmente. Nella lettura del primo volume dell'opera omnia di George R. R. Martin, Il trono di spade, il continuo ripetere "L'interno sta arrivando" accompagnava le mie vacanze nelle valli montuose del cuneese.
Ho divorato tale volume. Avevo visto la serie televisiva, Il trono di spade, trasmessa da Sky ... e posso affermare che non c'è alcuna rivalità tra le due piattaforme (libro e televisione), anzi per me è stato un gioco di complicità eccezionale: ho potuto leggere il testo avendo in mente esattamente la figura dei personaggi, le scenografie degli ambienti e anche quella visione futura che non ha per nulla inficiato la mia lettura.
Il libro è avvincente, strutturato in brevi, ma intensi capitoli che portano avanti le azioni e i pensieri di uno/a dei personaggi e di coloro che si trovano coinvolti sui loro passi.
Ho deciso di proporvi un'auto-intervista su questo testo.
L'auto-intervista (pseudo-freddolosa)
In base alla tua opinione, quale è il fattore principale che ti permette di affermare "questo libro mi è piaciuto"?
Ammetto che inizialmente non volevo leggerlo. Non lo volevo fare perché avevo visto la serie televisiva. Tempo prima avevo potuto vedere, sempre in forma di serie, I pilastri della Terra di Ken Follett e, dopo averlo visto, avevo voglia di leggere il testo. I miei genitori sono forti lettori di Ken Follett e, dunque, è stato facile premunirmi del volume, ma ... nulla da fare! Non sono riuscita andare oltre le 10 pagine. I motivi, secondo me, sono diversi ma tra questi ce ne sono due: il primo, la lunghezza del testo di Follett (è peggio di un mattone!), il secondo, è il fatto che, impigrita dalla lunghezza, si è fatto avanti in me una "non-voglia-di-leggerlo-perché-tanto-l'avevo-già-visto". Dunque, posso dire che prima di tutto mi è piaciuto questo libro perché "ho-avuto-voglia-di-leggerlo-anche-se-l'avevo-già-visto". L'ho divorato perché ero curiosa di leggere quei particolari che non avevo visto nel formato televisivo e perché volevo continuare a esperire quel particolare gioco di lettura e immaginazione che entrambe i formati mi permettevano.
Secondo te è epica o fantasy?
Io, personalmente, direi che è entrambe le cose. E' una narrazione di azioni, gesta di eroi che però non fonda tanto la memoria e l'identità di una civiltà, ma soddisfa il piacere dell'immaginazione. Ci sono elementi fantastici (magie, draghi, ecc.) che sono ben replicabili su altri media tra cui fumetti, televisione, videogiochi e giochi di ruolo.
A questo proposito, esiste il gioco da tavolo, ma anche il videogioco. Li hai provati?
Vorrei, inoltre, dire che la questione del gioco, anzi dei "giochi", è molto interessante perché amplifica molto la condivisione e, anche, la socializzazione degli utenti attorno a un tema comune che, se portato avanti, può andare al di fuori dell'oggetto virtuale. Invito, a questo proposito, alla visione di una bellissima web-serie sui giochi di ruolo, estremamente interessante, The Guild.
Ci sono tanti personaggi in questo romanzo, quale è quello che più di ha incuriosito?
Ammetto che a pelle, mi piace molto Arya, ma nello stesso tempo ho simpatia per Jon. Penso che, però, quella che è particolarmente ben tratteggiata sia la figura di Catelyn.
La composizione del gioco del Trono di spade prevede una serie di grandi famiglie e dinastie. Quale è stata quella meglio tratteggiata e quale ti è piaciuta di più?
Due sono le famiglie che mi hanno tremendamente affascinata, quella degli Stark e quella dei Targaryen. So perfettamente che se vado in appendice e trovo gli alberi genealogici e brevi spiegazioni sulle dinastie del romanzo, io punto su queste due famiglie. Tra le due, quella meglio tratteggiata è quella degli Stark dal momento che dei Targaryen non si sa ancora molto. Si pensi alla storia della sorella di Eddard Stark, Lyanna, ma anche la curiosità verso il fratello minore, Benjen (ranger dei Guardiani della notte). Non si dimentichi poi che la grande protagonista in questo primo volume è proprio questa famiglia con le sue alleanze e i suoi luoghi: Bran, Arya, Sansa, Jon, Robb, Catelyn ed Eddard, assieme a tutto il seguito di Grande Inverno. Fantastico. Poi, tale dinastia vive le vicende sia del Sud (Approdo del Re), sia dell'estremo Nord (la Barriera).
Quale è stato il momento che narrativamente hai trovato più avvincente e più interessante?
Quello più avvincente è stato il momento in cui Jon da Grande Inverno si è trovato sulla Barriera: tutta la sua storia (il rapporto con il padre, con i fratellastri, con Catelyn, ma anche con i futuri confratelli) è molto bella. Jon, per me, è una figura centrale.
Quello più interessante è lo scoprire come Eddard Stark ha compreso il reale motivo della morte di Jon Arryn (Primo Cavaliere del re, Robert Baratheon). Assieme a questo elemento, c'è poi tutta la vita di corte con i suoi giochi di alleanze.
Avendo visto anche la serie televisiva, quali sono i livelli di differenza tra i due testi?
Non sempre c'è una corrispondenza nei caratteri fisici dei personaggi e ci sono delle cesure narrative. Queste sono le differenze principali e ovvie. Ma analizziamo meglio la questione.
Il libro è la fonte originaria ideata e scritta da un autore. Si è creato da qui un circuito di testi estremamente interessante. La televisione è uno di questi: se a livello di testo, ci sono principalmente quelle due caratteristiche che ho detto all'inizio, all'inizio di media la questione è diversa. Ho usufruito del libro con un certo livello di concentrazione, sottolineando e facendo le pieghe alle diverse pagine. Ho visto in televisione la serie creando un'altra atmosfera, come se fosse un evento per me perché mi incuriosiva tantissimo ... però alcune volte non riuscivo a vederla e di conseguenza posticipavo la visione e colmavo tale mancanza con alcune indiscrezioni recuperate dal web. Ovvero se la mia lettura è stata in un certo senso lineare, la mia visione no ... è avanzata un po' come i balzi di una rana (settimanalmente, bi-settimanalmente): se la linearità del libro incrementava e soddisfaceva il piacere della lettura, la visione era strettamente connessa a delle scadenze.
Procedendo a un livello ulteriore, quello sociale ... beh è inutile dire che con la serie televisiva si è aperto un mondo di interessi (siti internet, videogiochi, ecc.), all'interno del quale ho trovato poi il libro.
Il libro è la fonte originaria ideata e scritta da un autore. Si è creato da qui un circuito di testi estremamente interessante. La televisione è uno di questi: se a livello di testo, ci sono principalmente quelle due caratteristiche che ho detto all'inizio, all'inizio di media la questione è diversa. Ho usufruito del libro con un certo livello di concentrazione, sottolineando e facendo le pieghe alle diverse pagine. Ho visto in televisione la serie creando un'altra atmosfera, come se fosse un evento per me perché mi incuriosiva tantissimo ... però alcune volte non riuscivo a vederla e di conseguenza posticipavo la visione e colmavo tale mancanza con alcune indiscrezioni recuperate dal web. Ovvero se la mia lettura è stata in un certo senso lineare, la mia visione no ... è avanzata un po' come i balzi di una rana (settimanalmente, bi-settimanalmente): se la linearità del libro incrementava e soddisfaceva il piacere della lettura, la visione era strettamente connessa a delle scadenze.
Procedendo a un livello ulteriore, quello sociale ... beh è inutile dire che con la serie televisiva si è aperto un mondo di interessi (siti internet, videogiochi, ecc.), all'interno del quale ho trovato poi il libro.
Quale hai gradito di più, nella fruizione?
Entrambe ... sono stati di aiuto reciproco.
Hai già visto la seconda serie? Hai già iniziato un altro volume? Come procederai nella fruizione di tale prodotto?
Sì ho già visto la seconda serie e ho anche acquistato il secondo volume. Ho intenzione, a questo punto, di procedere nella lettura del secondo volume prima della visione della terza stagione. Mi piacerebbe, però, tentare di leggere il terzo volume ... ma non so se ce la farò!
GEORGE R. R. MARTIN
Il trono di spade
(I volume di Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco)
Oscar Mondadori
2011
(euro 10,00)
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