Proseguendo nella scelta dei miglior incipit, mi sono imbattuta giusto oggi pomeriggio e ieri nella Prefazione ai Malavoglia di Giovanni Verga.
L'ho trovato veramente molto bello e, in un certo senso, anche attuale.
Riporto alcune parti.
Questo racconto è lo studio
sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle
più umili condizioni le prime irrequetudini pel benessere; e quale
perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta sino allora
relativamente felice, la vaga bramosìa dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta
bene, o che si potrebbe star meglio.
Lo ammetto, è stupefacente! L'uso del sostantivo e della doppia aggettivazione (studio, sincero e appassionato) evidenzia la presenza della cultura positivistica e l'impersonalità dello scrittore che della realtà rappresentata non tace né mistifica alcun aspetto e si astiene da ogni passionale presa di posizione.
Proseguendo, poi, appare il concetto cardine dell'opera, la bramosia che combinata con la sensazione di "non stare bene" e di "poter stare meglio" fa sorgere malesseri e irrequietudini.
Il movente dell’attività umana
che produce la fiumana del progresso è preso qui alle sue sorgenti, nelle proporzioni più modeste e materiali. Il
meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse sfere è meno
complicato, e potrà quindi osservarsi con maggiore precisione. Basta lasciare
al quadro le sue tinte schiette e tranquille, e il suo disegno semplice. Man
mano che cotesta ricerca del meglio in cui l’uomo è travagliato cresce e si
dilata, tende anche ad elevarsi, e segue il suo moto ascendente nelle classi
sociali.
Il termine fiumana condensa la poetica verista di Verga. L'immagine, che da essa deriva, rende con efficacia la complessità dell'atteggiamento dello scrittore nei riguardi del progresso. Se da un lato, il progresso spinge verso una fiducia, anche economica, dall'altro travolge i destini individuali. Non c'è via d'uscita nei confronti dell'inesorabilità della legge naturale: per chi cerca di migliorare la propria situazione pel benessere, ci sono solo lacrime e sangue.
Il cammino fatale, incessante, spesso
faticoso e febbrile che segue l’umanità per raggiungere la conquista del
progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano.
[...]
Ogni movente di cotesto lavorìo universale, della ricerca
del benessere materiale alle più elevate ambizioni, è legittimato dal solo
fatto della sua opportunità a raggiungere lo scopo del movimento incessante; e
quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell’attività umana, non si
domanda certo come ci va. Solo l’osservatore, travolto anch’esso dalla fiumana,
guardandosi attorno, ha il diritto di interessare ai deboli che restano per via,
ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda per finire più presto, ai vinti
che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei
sopravvegnenti, i vincitori d’oggi, affrettati anch’essi, avidi anch’essi
d’arrivare, e che saranno sorpassati domani.
Verga, legittimando il progresso come una necessità, pone l'interesse verso chi viene travolto dalla sua fiumana. Ne escono tutti vinti e tutti travolti:
Ciascuno, dal più umile al più
elevato, ha avuta la sua parte nella lotta per l’esistenza, pel benessere, per
l’ambizione
[...]
Chi osserva
questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a
trarsi un istante fuori dal campo della lotta per studiarla senza passione, e
rendere la scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la rappresentazione della realtà
com’è stata, o come avrebbe dovuto essere.
Questa esclusione di ogni possibilità di giudizio e intervento significa anche non avere indicazione o prospettive da dare sia sul piano esistenziale, sia su quello storico.
Ma voi come raccontereste le reazioni all'inserimento di un elemento esterno (in questo caso il progresso) in una determinata situazione? Come cogliereste il meccanismo delle passioni messo in moto dal bisogno e dall'esigenza di successo? Quali parole usereste per un racconto in cui i protagonisti hanno un cammino fatale per il quale quelli che potevano essere virtù diventano, invece, dei peccati?
Ammetto che per me sarebbe difficile non essere sincera e appassionata!
GIOVANNI VERGA
I Malavoglia
1988 - Quinta ristampa
(18.000 lire - allora - 16,50 euro - oggi)
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